PUNTI FOCALI
MONDO DEMOCRATICO
Prima di entrare nell'analisi di cio' che unisce o
separa gli individui nella loro esistenza e raggio d'azione, e' necessario
anticipare che allo stato attuale nessun sistema politico che non abbia la
democrazia come fondamento si e' rivelato vincente. Tuttavia cio' non esclude
che talune filosofie politiche di estrazione socialista e comunista, rechino un
valore intrinseco di grande portata, per cio' che concerne la visione unitaria
del mondo e l'assoluto rispetto per l'essere umano. Purtroppo la concentrazione
di potere eccessivo ne ha sistematicamente violato i presupposti, degenerando
princìpi universali in tragiche e grottesche soluzioni di comodo.
La democrazia, per sua stessa natura, e' un sistema
imperfetto, in continua evoluzione e percio' sperimentale nella sua essenza, ma
tanto piu' essa si fa carico di tutelare senza discriminazioni gli interessi di
tutti, maggioranze e minoranze, in una continua instancabile dialettica che
rappresenta il mezzo pacifico piu' inconfutato, tanto piu' risultano
anacronistiche e desuete le forme di controllo sociale eversivo legate al
dispotismo.
L'esercizio
della violenza espressa in ogni sua forma rappresenta il superamento del limite
estremo in cui decadono le convenzioni del vivere civile, con conseguente
frattura legittima tesa alla difesa e all’affermazione dei princìpi democratici
sin qui acquisiti.
LA POLITICA
La politica e' l'essenza della vita. Si esercita
politica in ogni banale azione quotidiana.
Essa si afferma come l'insieme delle strategie da
porre in atto per il funzionamento fluido nei rapporti fra i cittadini e fra
Stato e cittadini. In senso lato, anche l'augurio di un buon giorno al proprio
vicino di casa, costituisce una forma di politica spicciola.
Ogni aggregato sociale attua politiche di varia
estrazione e natura, nel rispetto delle carte costituzionali, laddove
esistenti, formulate dai predecessori.
La pacifica e proficua convivenza, la salute e la
felicita' di ogni individuo sono il primo obiettivo concreto della politica, la
quale aiuta e stimola la collettivita' affinche' la teoria si traduca in
pratica. La politica e' il mezzo attraverso cui una comunita' esprime se stessa
e, quando ben gestita, puo'
rappresentare l'originalita' di quella cultura specifica nel contesto globale.
Essa mira sempre al consenso generale sfavorendo le divisioni interne dovute a
contaminazioni di vario ordine e grado. Essere uniti nella diversita'
concettuale rappresenta la fiducia e la totale appartenenza di un popolo alle
proprie origini, alla propria storia ed alla propria identita'.
Lo sfaldamento dei valori politici e culturali di una
nazione, denunciano il grave degrado in cui quel paese versa, non
sottovalutando che la causa prima a determinare tale stato di cose puo'
risiedere in un’entita' probabilmente coincidente con l'antistato. Uno Stato
parallelo a quello ufficiale, in diretto antagonismo con esso e che, generando consenso anche in violazione
delle regole comuni, crea divisione, conflitti, spreco di energie e soprattutto
due collettivita' che si osteggiano a vicenda, ognuna convinta delle proprie
ragioni.
Sono da porre le basi per l'unificazione mondiale, in
cui sia esaltata ogni singola sfumatura preziosa parte dell’intero, ed in cui
sia uniformato il pensiero democratico di un pianeta che avra' una sola
bandiera, anziche' procedere, come le piu’ recenti e sempre maggiori pulsioni
secessioniste affermano, in direzione inversa tesa a frazionare, sublimitare ed
emarginare.
SOLIDARIETA'
In poche circostanze l'essere umano e' in grado di
esternare l'enorme potenziale di cui dispone che consiste nella capacita' di
comprensione delle necessita' altrui, annullando di fatto qualsiasi ostacolo
fisico e psicologico che si frappone fra lui e gli altri, in una sorta di
osmosi che lo integra a tutti gli effetti nel tessuto sociale, non piu' in
veste di qualsiasi concorrente, ma in una visione di piu' ampio respiro, che lo
parifica 'tout court', al di la' degli elementi esclusivi dovuti a fattori
sociali, economici, etnici e psichici.
Il momento del bisogno reciproco, in cui ognuno e'
consapevole della indispensabile mutua collaborazione, si manifesta
generalmente in occasione delle grandi calamita' naturali, nelle catastrofi in
cui l'individuo rivela la sua caducita' e impotenza e la necessaria
solidarieta' agli altri, non piu' concorrenti ma cooperanti, in vista della
soluzione di problemi di vaste proporzioni, oppure, nelle ribellioni di massa
in cui la morte e' spesso il prezzo della liberta' dal giogo dei regimi
autoritari.
IL BENESSERE
Per contro, l'individuo inserito nel sistema sociale,
fruitore di moderno benessere, in assenza di elementi oggettivi che possano
minare il suo raggiunto equilibrio, sviluppa l'egoismo proprio che gli consente
di indirizzare le sue attenzioni negli ambiti piu' a lui consoni e favorevoli,
vuoi per la posizione sociale ed il prestigio di cui gode, vuoi per l'opinione
politica a cui ha diritto d'appartenere.
Qui sorgono i primi steccati, ma cio' non implica che
gli stessi rivestano valenza negativa.
Il benessere raggiunto non e' mai sufficiente
per la soddisfazione dei propri bisogni, che crescono parallelamente al reddito
conseguito. In tale percorso egli e' facile preda di una trappola economica
portatrice di dipendenza, che lo inchioda ad un meccanismo di cui esso stesso
e' vittima inconsapevole, pur tuttavia convinto di godere di ampie liberta'
d'azione. La sua prigione consiste nell'esasperato e continuo bisogno a
produrre benessere per se ed i propri cari, a tutti i costi, senza comprendere
che raggiunta una determinata soglia, il livello del benessere non cresce, poiche' ha gia' esaurito tutte le sue
possibili combinazioni. L’individuo continua ignaro la sua corsa nella ruota
del criceto, producendo oltre ogni limite, nella gabbia che si e' adeguatamente
costruito intorno.
Un recente studio di psicologia ha appurato che i
benestanti temono la presenza dei poveri
in maggior misura del timore che questi ultimi provano per la presenza dei
ricchi.
IL POTERE
Benessere e potere viaggiano insieme nell'odierna
civilta' corrotta, ma in linea di principio afferiscono a due concetti
separati. Oggi in mancanza di un corposo patrimonio che copre le spalle, e'
difficile raggiungere vette di potere che conferiscano autorita' all'individuo,
(dovremmo chiamarlo in tal caso autoritarismo).
E' la stessa disponibilita' economica che misura la
possibilita' di azione, tenendo presente che la poverta' e' un elemento
concomitante, in quanto ogni essere umano e' un potenziale corrotto, in
relazione alla propria condizione economica. Se tutti
avessero un adeguato tenore di vita, che potrebbe
riassumersi in un lavoro ben retribuito che impegni massimo cinque ore al
giorno per quattro giorni settimanali, con abitazione propria e qualche altro
benefit opzionale, la corruzione sarebbe una grave mancanza ai principi di
correttezza sociale, punibile anche in forma aspra. Allo stato attuale invece
essa gode di attenuanti connesse all'indice economico del paese in cui si
consuma l'abuso e rappresenta una forma di transazione accettata che rientra
negli usi e consuetudini territoriali.
CONFLITTI INTERNI
Le rivendicazioni di autonomia e indipendenza delle
etnie religiose o territoriali sorgono da un'identificazione esasperata nel
proprio gruppo d'appartenenza, che, solitamente bistrattato, emarginato e
sfruttato secondo i canoni dell'economia post moderna, reagisce all'umiliazione
facendo leva sulla compattezza ed il valore della propria cultura e dei propri
usi e costumi.
Non di rado, pero’, le scintille che danno luogo a
rivolte sanguinose, rappresentano volonta' e poteri esterni alle rivendicazioni
in oggetto, che hanno interessi notevoli nel porre in conflitto differenti
gruppi sociali al fine di destabilizzare ogni equilibrio e rovesciare il potere
in carica eleggendo il fantoccio di turno.
Seminare zizzania e' una vecchia strategia dei centri
di potere, normalmente identificati da organizzazioni criminali internazionali
collegate a reti dell'intelligence internazionale a seconda delle convenienze
del momento.
Cosi' l'IRA, l'UCK, i separatisti Baschi, le varie
mafie internazionali, la CIA, Al Queda ,l’ISIS, i cartelli del narcotraffico e
quelli delle armi, le Corti Islamiche, e qualche altro fenomeno locale, hanno
probabilmente influenzato e collaborato al cambio della guardia in diverse
occasioni e in differenti paesi del mondo, provocando conflitti interni dal
costo sociale cosi' elevato, da rendere legittimi e giustificati gl'interventi
militari nazionali e/o internazionali, per ristabilire l'ordine o per affermare
nuove figure di rappresentanza compatibili al contesto politico-geografico.
I MERCATI
Da sempre l'attivita' commerciale ha rappresentato il
veicolo di unione attraverso il quale culture e ceppi di diversa provenienza
sono venuti in contatto, favorendo non solo lo scambio delle risorse locali,
differenti per le soggetive condizioni climatiche e territoriali, ma anche il
'modus vivendi' legato ad ogni realta' circoscritta entro determinati confini.
E' negli anni '50 il momento in cui si verifica il
primo esperimento di unificazione commerciale che di fatto semplifichera' tutti
gli scambi e porra' le basi per il successivo abbattimento dei confini
esistenti fra le nazioni d'Europa.
L'Unione Europea, nasce dall'esigenza di contrapporre
ai grandi blocchi intercontinentali una forza che non aveva espressione nella
frammentata realta' precedente, tuttavia tutelando il rispetto per le radici
culturali di ogni singola nazione.
La liberalizzazione degli scambi commerciali fra paesi
membri e l'annullamento delle frontiere, la formulazione di una Carta dei
diritti fondamentali dell'Unione Europea, con l'istituzione di un Parlamento
che governa l'Unione intera sotto un’unica valuta, hanno costituito l'esempio
di un approccio economico-culturale col fenomeno unificante medesimo,
trasferito su scala mondiale.
La moneta unica mondiale e' possibile, come anche la
libera circolazione degli individui. Un
Parlamento Mondiale, che oggi trova limitata rappresentanza nell'ONU e nei vari
consessi economici, con un esercito militare che sovrintenda alla pace mondiale
ed un trattato universale che trovi piena applicazione pratica nella realta'
quotidiana, sono possibili e necessari.
L'economia mondiale e' gia' una realta' consolidata.
Sarebbe necessario parificare detto
potere in via politica, in una collaborazione globale.
LA RELIGIONE
La religione ha costituito nel corso dei secoli un
elemento aggregante dei gruppi sociali, con espressioni di armonia e conflitto,
a volte aspro, a seconda del momento storico e della localizzazione del
fenomeno. Nella sua accezione piu' ampia, la religione svolge una funzione
unificante basata sulla fede nell'esistenza di una realta' superiore, in cui
vivrebbero entita' divine che sovrintendono al nostro vivere quotidiano.
La necessita' di aderire ad un gruppo religioso trova
le sue radici nel timore dell'ultimo atto vitale, la morte, che rappresenta la
soglia del mistero oltre la quale non e' concessa rivelazione.
Fanatismi
e visioni integraliste della fede hanno causato e tutt'ora sono oggetto di
conflitti sanguinosi, inimmaginabili per chi aderisce a movimenti che
professano l'amore ed il rispetto per il prossimo.
Nella
stessa misura in cui l'etnia di un popolo ricorre alla violenza per la
rivendicazione dell'autonomia e dell'indipendenza con l'affermazione delle
proprie radici, cosi' il fanatismo religioso pretenderebbe che la sua sia
l'unica religione accettabile, scatenando 'guerre sante' e divisioni inconcepibili.
Un
ipotetica visione globale avrebbe spazio per ogni forma di pensiero ed
espressione religiosa, riconducibili pero' alla sola realta' intima di ogni
credente e annullando ogni possibile speculazione economica sui fenomeni
religiosi, in modo da garantirne le effettive buone intenzioni.
Troppe volte la storia ha registrato nefandezze
collegate alle sfere religiose e troppe volte l'indifferenza a quei fatti ha
avuto la meglio.