venerdì 1 luglio 2011

IL BENE, IL MALE ED OLTRE - "LA FALSA VITA DI DICK" (Leggi dal principio Febbraio 2011)



Gli intenti ambiziosi, sfociati in progetti criminali, di unificazione del mondo posti in essere da Adolf Hitler, pongono in argomento l'annoso problema che concerne il confine fra bene e male, questione dibattuta dai maggiori filosofi di tutte le epoche e di ogni territorio.
Un mondo unito presuppone necessariamente l'estinzione del male, o viceversa del bene, oppure essi possono coesistere anche in una prospettiva unificante, come fossero parte integrante del tutto dove l'uno non puo' rinunciare all'altro ? Citando ancora Adolf Hitler, si sa per certo, da testimonianze dirette di collaboratori a lui vicino durante il periodo piu' buio della storia del '900, che egli avesse sentimenti profondi e grande rispetto per le persone a lui care. Una duplice personalita', che rivelava aspetti umani e di grande spietatezza al tempo stesso, con tendenze paranoiche ossessive provocate dal potere smisurato di cui disponeva.
Se egli avesse raggiunto il suo obiettivo, a costo di altri milioni di vite umane, nella sfida epocale fra bene e male, avrebbe vinto il bene o il male ? Oggi quegli eventi di razzismo e violenza sono puntualmente ricordati come una delle fasi storiche piu' aberranti e umilianti dello sviluppo umano e ogni tentativo di riesumazione di quei non-valori, e’  bandito per legge, in ogni sua, seppure sporadica, manifestazione.
Risulta pacifico che una possibile unificazione del mondo non avra' per certo le stesse radici del nazionalsocialismo, poi evoluto in nazismo, ovvero il progetto piu' disumano e bieco che esseri umani abbiano mai attuato.
Sebbene un istituzione centrale a capo di un governo mondiale possa dare adito a sentimenti autoritaristi  le pregresse esperienze vedono nel modello democratico l'unica attuale possibilita' di sviluppo maturo e consapevole fra le varie comunita'.
Il bene ed il male, a seconda degli usi e costumi locali, assumono valenze diverse tanto da costituire, a volte, profondo conflitto nei rapporti politici internazionali.
La conflittualita' e' un elemento che genera elaborazione, rivoluzione ed emancipazione, quindi, in ultima analisi, liberta', ma solo se la stessa nasce e matura in contesti prettamente democratici, nei quali il garantismo tutela la dignita' antropologica e culturale di ogni minoranza.
 Cio' non implica l'accettazione di pratiche atroci e anacronistiche tutt'oggi in uso presso popolazioni rurali di ogni area planetaria, tuttavia apre la questione in termini conflittuali, concedendo pertanto il tempo indispensabile alla elaborazione del problema, sia in termini individuali che collettivi, quindi ad una conseguente rivoluzione interiore, per giungere alla completa emancipazione, che libera l’individuo da qualsivoglia legame con tabu’ atavici e pratiche inconcepibili.
  Il processo unificante non opera selezioni o epurazioni in base a convinzioni locali secondo cui bene e male differiscono in termini rilevanti in riferimento ai trascorsi di ogni singolo territorio.
Si dia per certa l'invenzione di una macchina del tempo, che vinca la mortalita' e la sofferenza fisica in tutte le sue forme, e ci si chieda a chi valga la pena di offrire il privilegio di utilizzarla. Nell’attuale contesto di mercato, quasi spontaneamente verrebbe operata un selezione, in termini economici, per cio' che riguarda l'aspetto remunerativo dell'invenzione, ma non in termini di merito, per le rimanenti questioni che attengono l'eterno conflitto fra bene e male.
Se Adolf Hitler fosse vivo, non sarebbe escluso d'ufficio da tale privilegio, poiche’ “pecunia non olet”, ma rimarrebbe in piedi il problema dell’enorme potere concesso ed ufficialmente riconosciuto all’uomo piu’ malvagio della storia mondiale. Cosi’, in scala discendente, a tanti altri che vivono al servizio del crimine.
Bene e male vivono in un equilibrio a volte precario, in cui, una semplice distrazione, potrebbe essere causa di rovesciamenti catastrofici.  Poniamo, per esempio, una enorme cupola di stampo mafioso e tendenze marcatamente totalitarie al vertice delle sorti del mondo, perche’ in possesso della tanto agognata invenzione che dona vita eterna.
Il risultato sarebbe il trionfo del male, dato che la mafia e' ritenuta essere uno fra i mali piu' radicati e spietati della nostra societa’ e la morte rappresenterebbe l’evento ultimo della vita in terra solo per i tifosi del bene. Sarebbe giusto ? Senz’altro no, come del resto sarebbe ingiusta la visione opposta, ovvero l’epurazione di ogni male a mezzo di una bonifica cosi’ futuristica ed improbabile. Certamente s’imporrebbe un criterio di giudizio che regoli e di fatto compensi lo squilibrio esistente fra chi ha sempre professato il bene quale unica via di civile convivenza e chi, a scapito della societa’, ha causato danni di varia natura ed entita’. La giustizia terrena ha da sempre operato in termini compensativi, anche se non sempre equamente, condannando via via e a seconda delle circostanze, al risarcimento del debito maturato verso il singolo o la collettivita’. Debiti saldati in varia misura, da esigue somme di denaro sino alla recisione al diritto alla vita, quest’ultimo ancora in vigore in taluni Stati.
Un'invenzione di tale importanza, quand'anche appartenga ad un cervello sopraffino di cui si sprecano gli elogi, dovrebbe appartenere di diritto ad ogni singola vita umana di questo pianeta, senza distinzione fra bene, male, razza, sesso o religione, fatto salvo il diritto/dovere del risarcimento.
Una conquista universale, forse generatrice di nuovi conflitti, ma che pone in evidenza l’indistinto valore della vita in terra.
Tornando alle nostre piccole realta' mediocri, v'e' da sottolineare il fatto che non tutti, governanti e popoli, sono realmente convinti dei benefici derivanti da una possibile unificazione del mondo. Si determina quindi una frattura che alimenta l'isolamento anziche' la cooperazione.
E' importante soffermarsi su tale problematica.
I protocolli ambientali internazionali, per esempio, tesi al miglioramento della qualita’ della vita, a cui ogni paese aderente promette determinate percentuali annue di riduzione delle emissioni inquinanti, non sempre sono accolti con grande entusiasmo, poiche' pongono serie limitazioni o enormi investimenti sul piano di sviluppo industriale di ogni nazione.
A distanza di  anni, taluni  vertici dei gruppi multinazionali, in via autonoma ed indipendente dal pensiero politico, riconoscono l'importanza per il raggiungimento di accordi planetari tesi alla riduzione massiccia di emissioni nocive nel globo terrestre e provvedono persino autonomamente alle misure necessarie perche’ le soglie di rischio non siano superate.
Una questione di autocoscienza che riflette purtroppo la sproporzione fra una goccia d’acqua e l’intero oceano industriale.
Se i maggiori centri di potere non colgono l'opportunita' di rendere il mondo un luogo migliore, vivibile e gradevole, il percorso descritto per l'attuazione di un unico corpo operativo, diviene disagevole se non finanche irrealizzabile, comportando seri squilibri all'intero assetto mondiale, compromettendo l'esistenza di propri simili, inasprendo i conflitti gia' esistenti col risultato finale, peraltro gia' in corso di consolidamento, di rendere la vita un piacere esclusivo e a pagamento. In buona sostanza, un lusso per pochi intimi.
Bene e male sono gli aspetti di un'unica realta', inscindibile. Il coraggio di superare le limitazioni imposte dai pregiudizi che di volta in volta provvedono a condannare questa o quella cattiva abitudine, rappresenta la personale maturazione che  nasce interiormente dall' esigenza insopprimibile di veder crescere le future generazioni in un clima generale di pace ed abbondanza.
Se Darwin concluse che ogni selezione naturale della specie fosse il risultato della vittoria dell'egoismo sull'altruismo, la civilta' complessa in cui viviamo ci insegna che solo la cooperazione onesta puo' condurre a risultati degni di essere generati dall’intelligenza umana.
Il disavanzo per differenza rappresenta la spazzatura ingombrante della cui sindrome e’ affetto il globo terrestre.
A titolo esclusivamente ludico, qui di seguito, e' narrata la storia, per qualche verso autobiografica, di un individuo che inconsapevolmente muta le sorti del mondo intero, senza peraltro essere parte della gioia collettiva.  


LA FALSA VITA DI DICK.

Nessuno avrebbe potuto mai credere ad una storia cosi’ assurda, al di fuori di ogni possibile fantasia, di ogni ipotizzabile mistero. Eppure cio’ che e’ avvenuto e’ il frutto di puntuali avvenimenti che hanno riscontro nella realta’ circostante e nella scienza che la descrive.
2020; la terra e’ un pianeta deprivato delle meraviglie che lo caratterizzano. Una sfera bianca, simile alla luna, denudata dei suoi mari e della crosta che costituiva la cosiddetta terra ferma. Un pianeta ormai inabitabile con temperature proibitive ed una forza di gravita’ maggiore di un quarto di quella originaria. A loro insaputa i suoi abitanti, insieme alle acque ed alle superfici, furono teletrasportati nel corso degli ultimi 50 anni, nello spazio galattico dell’universo, in reti temporali poste a differenti altezze, in un programma denominato "Quantic Reality", in vista di una possibile collisione di una cometa spaziale col pianeta terra.
Dick e Kevin erano due gemelli nati da una coppia di nobili deceduti poco dopo la loro nascita. Siamo nel 1959, in una regione della Louisiana, il Bayou, ed il futuro doveva ancora arrivare; fu proprio la loro presenza ed in particolare quella di Dick a determinare la svolta epocale che avrebbe modificato radicalmente l’esistenza della civilta’ terrestre.
Appena neonati furono separati per volonta’ dell’equipe medico scientifica che operava alle dirette dipendenze dei vertici militari statunitensi, nell’intento di realizzare in pratica cio’ che a lungo fu studiato e teorizzato circa le nuove frontiere della fisica quantistica.
I due gemelli erano il frutto di una fecondazione assistita in cui fu operato un innesto del seme dell’eminente scienziato Albert Einstein.
Dick fu deportato in Italia, dopo aver assorbito un vaccino speciale, ed affidato ad una famiglia individuata attraverso alcuni immigrati italiani negli U.S.A. Kevin rimase nel suo paese natale; Dick era la cavia dell’esperimento, Kevin il termine di paragone.
L’esperimento prevedeva la dimostrazione pratica della teoria einsteniana secondo cui un corpo in stato di moto uniforme e costante, lanciato al quadrato della velocita’ della luce ed in assenza gravitazionale, equivale ad energia pura. Si voleva in sostanza verificare se fosse vero che due individui aventi le stesse caratteristiche di base, uno invecchia meno dell’altro, sino a bloccare il tempo che agisce sul suo corpo, se posto in condizioni specifiche particolari.
Fu cosi’ che nel corso dei primi anni di vita, Dick fu costantemente esposto a fonti radioattive di bassa frequenza che possedevano la proprieta’ di accelerare la velocita’ molecolare del suo corpo, in maniera tale da renderlo in eterno movimento seppure egli fosse apparentemente immobile. I raggi del sole completavano la ricetta magica che permetteva a Dick di invecchiare con maggior lentezza del fratello gemello. La sua attivita’ fisica permetteva di soddisfare lo stato di massa critica necessario affinche’ fosse prodotta energia come l’equazione matematica E=mc° dimostrava ampiamente.
La sua vita non si svolse in condizioni normali, nel senso che egli non ebbe mai la possibilita’ di gestirla, subendo sistematicamente ingerenze esterne che avevano lo scopo di indirizzare le sue scelte apparentemente libere ed autonome verso obiettivi mirati e controllati.
Poco dopo la sua nascita subi’ la prima delle innumerevoli vessazioni che costellarono il suo percorso di vita. Gli fu praticato, infatti, una sorta di rito tribale, simile all’infibulazione che si opera in alcuni villaggi e culture religiose africane, con cui era possibile controllare i suoi desideri sessuali e gestirli a sua insaputa. Un intervento in uso presso antichi ceppi nobiliari consistente nell’inserimento di uno spillo d’argento all’interno di un vaso sanguigno importante ove scorre il flusso di sangue che ingrossa il pene al momento dell’eccitazione. Lo spillo, governato da un magnete esterno, provocava la foratura del vaso causando la fuoriuscita del sangue necessario all’erezione e determinandone l’immediata interruzione.
Dick, come nessun altro, necessitava di tale controllo, dal momento che la sua crescita ed evoluzione erano un esperimento del tutto nuovo che avrebbe potuto fallire e determinare un diffusione della sua specie in maniera del tutto atipica.
Fu ribattezzato con rito cristiano appena giunto in Italia, poiche’ il primo sacramento battesimale gli fu praticato secondo la tradizione religiosa ebraica.
La sua crescita era costantemente sotto controllo e di li a poco il segreto dell’esperimento percorse gli apparati di informazione strategica di mezzo mondo. La posta in gioco era alta e Dick fu oggetto di monitoraggi estremi. Dalla CIA al KGB, lungo le direttrici orientali fino all’enorme potere ecclesiastico che registrava ogni suo piccolo respiro.
Il vaccino inoculatogli sembrava garantire bene le resistenze alle costanti esposizioni radioattive. Sebbene la Chiesa si ostinasse ad affermare che la sua era una condizione originaria a carattere divino, praticamente un angelo, il corso degli eventi prevedeva un bombardamento incessante di materia quantica lievemente radioattiva sul suo corpo, attraverso i vestiti che indossava, il cibo che ingeriva, gli oggetti che manipolava, i luoghi che frequentava sino ai letti in cui dormiva.
Nel fiume in cui usava bagnarsi fu introdotto materiale radioattivo ad alto potenziale, come i rubinetti da cui attingeva l’acqua da bere e per lavarsi erano ugualmente contaminati.
A soli cinque anni Dick era una meteora terrestre nella sua illusoria immagine di essere vivente. I suoi atomi accelerati rendevano il suo corpo un oggetto in moto uniforme e costante.
Poco a poco il segreto che lo sigillava in una bolla di vetro sottile, divenne di dominio pubblico grazie ad una intricatissima iniziativa dei servizi segreti che lo seguivano. Quando si ottennero i primi risultati positivi che confermavano la solidita’ delle teorie elaborate sulla carta, a Dick venne attribuito, a sua insaputa, il compito di tracciare il percorso universale che avrebbe determinato la conversione del mondo dal male al bene.
Veniva coinvolto nel suo esperimento chiunque, per un motivo o per un altro, avesse conosciuto la sua persona. Questi veniva avvicinato dallo staff dei servizi scientifici segreti che gli proponeva di collaborare al fine di giungere all’obiettivo prefissato. Era importante che i contemporanei di Dick viaggiassero alla sua stessa velocita’ e dimensione, in modo tale da annullare le disuguaglianze che sarebbero emerse a lungo andare fra il suo stato di invecchiamento e quello dei suoi conoscenti, a partire dai suoi familiari.
Contemporaneamente ebbe inizio il progetto di disinfestazione del pianeta dalle erbacce che ne costituivano il deterioramento, inglobando nell’operazione le stesse persone che accettavano di sottoporsi all’esperimento scientifico.
In effetti, sottostare allo stesso trattamento di Dick, avrebbe comportato rischi non indifferenti, poiche’ nessuno prima di lui poteva confermare l’efficienza di un vaccino che immunizzava il corpo umano dai danni prodotti da emissioni radioattive.
Costoro che progressivamente accedevano al programma, offrivano una collaborazione totale, in cambio di compensi in denaro, consistente nella confessione di ogni informazione inerente fatti, luoghi e circostanze che avessero rilevante carattere penale. Il tutto veniva scandagliato con accuratezza; naturalmente era d’obbligo il giuramento sul proprio pentimento per aver preso parte a sfere illegali di vita e sul silenzio assoluto per cio’ che riguardava il segreto di cui venivano a conoscenza.
Parallelamente agli studi condotti per la realizzazione di una macchina del tempo, capace di proiettare l’essere umano nel passato e nel futuro, vennero via via approfonditi altri aspetti scientifici, sociologici e culturali che inevitabilmente interessavano l’esistenza di Dick.
Per esempio si scopri’ che la costante esposizione del corpo umano a fonti radioattive, comportava alcune conseguenze di cui la piu’ incisiva consisteva nella perdita dei sensi, nell’infertilita’ e nell’impotenza sessuale. D’altro canto, a nessuno, tranne che a Dick, fu sperimentato il vaccino, in quanto non v’erano assolute certezze sui risultati positivi futuri.
Nella comunita’ che si venne a creare gradualmente, nacque quindi la necessita’ di contrastare gli effetti nocivi derivanti dal trattamento; combattere la progressiva perdita dei sensi, il rischio di mutilazioni indesiderate di parti terminali del corpo, tumori diffusi, impotenza sessuale, frigidita’ ed infertilita’ era divenuto un impegno intrapreso attraverso un intensa attivita’ sessuale.
Per logica affinita’ diretta, la prima delle attivita’ illecite che ebbe il benvenuto nell’ambito della comunita’ fu la prostituzione. Un’alleanza simile avrebbe determinato la costituzione di un potere senza eguali, essendo questa il principale veicolo di gestione di ingenti capitali occulti.
Un esercito di donne sfruttate e bistrattate era pronto a fare il suo ingresso nel programma universale al fianco di coloro che gia’ combattevano per un mondo piu’ pulito.
Al pari del gioco nazionale del calcio si formarono squadre con tanto di serie "A" "B" e "C", a seconda della carriera sin li compiuta dalle donne che bazzicavano l’ambiente. Il successo tra loro era determinato dalla buona riuscita di una relazione sessuale soddisfacente. Ogni squadra era contraddistinta dalle proprie origini etniche a cui corrispondeva un codice segreto attraverso cui un uomo ed una donna potevano riconoscersi e comunicare senza aprire bocca.
Come dalle origini del mondo avviene, ogni prestazione era regolata da un prezzo a favore della donna.
In breve tempo gli enormi flussi di denaro cambiarono collocazione, passando dal controllo della criminalita’ alla gestione della comunita’ costituita e contemporaneamente la societa’ circostante veniva depurata da tutte le attivita’ illecite che l’affliggevano.
Per l’implicita gravita’ dei rischi che Dick correva nel corso della sua crescita, gli fu attribuita una rendita assicurativa alla giovane eta’ di sette anni che lo avrebbe tutelato in qualsiasi circostanza egli si fosse venuto a trovare. Inoltre il patrimonio della sua famiglia originaria era di consistente valore e la sua quota ereditaria fu congelata in attesa del risultato definitivo dell’esperimento in corso.
Cio’ nonostante Dick visse in condizioni di vita ristrette, nella sua famiglia adottiva in cui l’unica fonte di reddito proveniva dal lavoro del patrigno, in forza presso un corpo militare italiano.
Le ricerche erano a buon punto ed il corpo del ragazzo rispondeva bene alle terapie. Tutto lasciava presupporre un risultato definitivo a breve termine. Le sue attivita’ quotidiane erano registrate ed analizzate. Le corse in bici, i tuffi in acqua, i viaggi in auto con la famiglia, creavano le condizioni ottimali alla produzione di nuove energie che alimentavano la vita di Dick e lo rendevano piu’ refrattario all’invecchiamento.
A circa nove anni di vita la ricetta magica che permise la creazione e la realizzazione della macchina del tempo era pronta. Un attrezzo infernale capace di smaterializzare il corpo umano in sngole particelle invisibili e di ricomporlo senza provocare alcun danno era l’ultima diavoleria scientifica frutto degli studi condotti sino ad allora.
Una macchina semplice nel suo insieme ma che avrebbe capovolto le sorti del mondo. Questo doveva essere il momento in cui tutto sarebbe divenuto ufficialmente di dominio pubblico, ma problemi di carattere politico e militare fecero si che la comunicazione al mondo intero di tale rivoluzionaria scoperta fosse procrastinata a data indefinita.
Nello stesso periodo Dick ebbe il suo primo approccio amoroso che non duro’ molto per la presenza di un concorrente che lo spiazzo’ per l’eta’ matura e per la capacita’ di ipnotizzarecon la sua chitarra la mente di quella ragazzina cosi’ spigliata e maliziosa.
Fu il momento in cui inizio’ lo studio delle reazioni che la sofferenza di Dick scatenava. Dopo lunghe indagini si arrivo’ alla conclusione che per qualche strano fenomeno non spiegabile razionalmente, ogni ferita morale che Dick subiva per volonta’ altrui, provocava problemi di grandi proporzioni altrove nel mondo, come un quanto impazzito di cui era impossibile afferrarne contemporaneamente il luogo ed il momento in cui si manifestava.
Le offese, gli sgarbi e quindi le sue sofferenze, causavano reazioni di natura violenta, ma anche le sue trasgressioni, le sue ribellioni ingenue e sovversive, giocavano un ruolo importante nel determinare l’effetto conseguente, individuato come una sorte di reazione dettata da un sentimento di vendetta.
Chi e quale rete di comunicazione era in grado di gestire tale meccanismo cosi’ sofisticato e devastante al tempo stesso era un mistero. I tradimenti, in particolare, perpetrati o subiti, innescavano reazioni incontrollate su scala mondiale.
Dick era monitorato con speciali trasmittenti inserite nella sua bocca da dentisti compiacenti; i suoi colloqui, i suoi respiri, i battiti cardiaci, raggiungevano via etere le riceventi di tutti coloro erano a conoscenza del segreto militare e di li a poco, grazie al passa parola del tam tam suburbano, la notizia si diffuse a macchia d’olio, rivelando, come una banale cartina di tornasole, il manto chiazzato del leopardo Italia.
L’iniziale programma di pentimento e conversione al bene diveniva un progetto seriamente complicato da gestire.
Ogni mattina, al risveglio di Dick, erano gia’ pronte decine e decine di persone, pronte ad incrociarlo o ad interferire nella sua vita, per poi essere contattate dai servizi segreti che vigilavano alle sue spalle. Era sufficiente che qualcuno gli chiedesse un’informazione, che qualcun altro permettesse alla propria voce alta di entrare nel cavo orale di Dick per poi giungere alle orecchie di chi di dovere, per pubblicizzare fatti, numeri di telefono, indirizzi, nomi e cognomi. Ognuno di loro era quindi avvicinato dall’establishment investigativo e, in cambio di cospicui compensi, confessava tutto cio’ di cui era a conoscenza relativamente a cosche criminali, colonne di cellule rivoluzionarie, traffici illeciti, clan di stampo mafioso sino ai dettagli inerenti la microcriminalita’ sciolta.
La contropartita piu’ appetitosa, tuttavia, era l’ammissione di questi individui, nella crescente comunita’ che garantiva l’immunita’ fisica, grazie all’utilizzo della macchina del tempo, dinnanzi ad ogni genere di ritorsione posta in essere per aver commesso il torto di aver aperto bocca.
Lungo una scala gerarchica piramidale si giungeva alla conoscenza del capo cupola, a volte al di sopra di ogni sospetto, che una volta individuato dava luogo alla sua vendetta provocando un incidente proporzionale alla sua importanza o potere, tracciando cosi’ il percorso labirintico che lo univa al luogo dell’evento tragico.
Dagli studi condotti relativamente alle connessioni esistenti fra le azioni provocatorie di Dick e gli sconvolgimenti che determinavano, si comprese che talune tipologie di trasgressioni di carattere sessuale, entravano in conflitto con le culture religiose islamiche, ebraiche e cattoliche.
Indipendentemente dall’esistenza di informatori, si noto’ che i monitoraggi del comportamento di Dick provocavano un offesa a diverse fra le tradizioni religiose presenti nella societa’ e, come logica conseguenza, si registravano anche in queste circostanze, incidenti o devastazioni eclatanti.
Si era messa a punto una macchina da guerra che implacabile marciava lungo il suo percorso incurante degli ostacoli e bruciando tutto cio’ che incontrava. Un sistema da brevettare.
Paradossalmente si sviluppo’ una filosofia del tutto opposta ai crismi di estrazione religiosa o giuridica, che prevedeva la premiazione, anziche’ la punizione, di azioni contrarie alla pubblica moralita’ e legislazione. Una filosofia con fondamenti non del tutto criticabili nella teoria, in quanto incoraggiava la messa in discussione della coscienza di chi viveva profondamente gravi sensi di colpa, ma che nella pratica, a lungo andare, determino’ un completo capovolgimento dei valori fondanti della societa’ civile.
Si verifico’, infatti, che anche coloro i quali riuscirono a condurre uno stile di vita ineccepibile ed encomiabile, furono risucchiati nel vortice depurativo confessando piccole trasgressioni inesistenti in cambio di grandi benefici e privilegi concessi dalla comunita’.
La macchina del tempo assumeva potenza maggiore grazie ai progressi scientifici in atto. In particolare, l’avvento del computer ne perfeziono’ le funzioni ampliando il ventaglio di possibilita’ offerte dall’originaria equazione einsteniana. Gli studi di Newton furono applicati con successo discutibile sul piano etico, dal momento che l’energia complessiva di un essere umano, quale prodotto fra la sua massa ed il quadrato della velocita’ della luce bianca, veniva facilmente scomposta in sette frequenze diverse, corrispondenti ai colori che appunto costituiscono la luce visibile. Da cio’ fu quasi elementare invertire i fattori dell’equazione in modo tale che ai sette colori fondamentali corrispondessero altrettante masse che costituivano sette differenti esseri umani, aventi caratteristiche inferiori a quello da cui discendevano; una lieve somiglianza fisica e caratteriale era il filo comune che li legava.
Dick proseguiva il suo viaggio nel tempo, circondato dalla comune come un pesciolino all’interno del suo acquario. All’esterno c’era il futuro. E’ paradossale il fatto che la sua condizione, inizialmente avveniristica, lanciata verso la sperimentazione dell’ignoto, fini’ per divenire il reperto archeologico protetto ed esaltato in quanto tale. L’inimmaginabile fu scoperto a seguito dell’uso del suo corpo, ma nulla gli fu comunicato, relegando la sua vita al ruolo di doganiere addetto al controllo dei documenti di chi si appresta a varcare il confine tra presente e futuro, tra vecchia societa’ e nuova comunita’, denominata da compiacenti e vanitosi membri "Il Paradiso".
Dick era il tappetino d’ingresso sul quale ognuno strofinava le proprie scarpe lorde di merda.
Continuo’ a vivere all’oscuro di tutto, credendo nella vita, nei suoi errori e nelle sue passioni. Piu’ di una volta ebbe la sensazione che la sua esistenza fosse in qualche modo speciale per le strane esperienze vissute. Egli avvertiva qualcosa di inspiegabile che lo circondava e che lo seguiva dalla tenera eta’ della ragione e della consapevolezza.
Il nucleo familiare adottivo gli imparti’ un educazione a rigido stampo militare e cattolico; gli trasmise un forte senso del dovere e della responsabilita’ a cui Dick tentava di sottrarsi come tentava di evitare le punizioni corporee che lo umiliavano enormemente. Aveva solo tredici anni quando si diede alla fuga credendo di abbandonare per sempre fratello, sorella e genitori.
Naturalmente fu rintracciato In breve tempo e ricondotto all’ovile. Il timore per la violenza lo costringeva ad inventare bugie di grandi proporzioni ed ancor di piu’ il suo conflitto era acuito dalle minacce punitive dei fantasmi divini della Chiesa, perpetrate dalla madre. Un giorno era con lei in casa ed un grande bagliore di colore azzurro attraverso’ il corridoio lasciando una traccia di fumo nero sulla parete e le lampade fulminate.
Ancora una volta saggio’ l’energia della potenza di un fulmine rimanendo illeso, quando in una giornata tempestosa era sul ponte del fiume che attraversava la sua citta’, il cosiddetto Ponte del Diavolo, ed il contatto della sua mano con l’acciaio dell’ombrello che reggeva, gli causo’ una scarica elettrica che gli attraverso’ il corpo.  Un episodio raccapricciante invece gli capito’ quando un pomeriggio era intenzionato a catturare un colombo utilizzando del mangime ed una cordicella. Il destino volle che il colombo infilo’ il capo nel lazo e volando via s’impiglio’ in una grondaia morendo impiccato.
La fisica ed i fenomeni naturali lo interessavano enormemente, in particolare per cio’ che riguardava il moto dei corpi, le cause e gli effetti. Un giorno si reco’ col padre ad  accogliere i vecchi zii provenienti dall’America presso l’aeroporto e, lungo il tragitto, a piu’ riprese espresse a voce alta il desiderio di fare un incidente stradale per soddisfare la sua curiosita’ su quel tipo di esperienza. L’auto in cui viaggiava si schianto’ in un tamponamento a catena, fortunatamente senza serie conseguenze per gli occupanti.
Le strane coincidenze che scandirono i giorni della sua vita si susseguirono in una lunga sequenza di calamita’ naturali, attentati, incidenti, stragi, guerre, dalla tragedia del Vajont all’alluvione dell’Arno, dall’assassinio di Kennedy alla morte del Papa, dai terremoti piu’ disastrosi alle epidemie piu’ devastanti, piazza Fontana, Chernobyl, questione Palestinese sino all’Iraq ed Al Queda dei nostri giorni. Una connessione sottile univa la sua vita ai drammi elencati e questa era possibile  interpretarla senza tuttavia valide spiegazioni che ne provassero l’intreccio.
 Il nesso che di volta in volta collegava due eventi, era il linguaggio trasversale che inequivocabilmente relazionava il contesto in cui Dick si trovava, che rappresentava la causa, e la conseguenza solitamente tragica, che rappresentava l’effetto.
Se un giorno per esempio citava il nome di un attore, era possibile che il giorno successivo questi avesse un incidente. Gli avvenimenti che la sua presenza determinava, erano giustificati e controllati nell’ambito del programma avviato, ma le gigantesche proporzioni di fenomeni naturali relativi al clima ed alla sismologia, non avevano riscontri per una credibilita’ razionalistica.
Fra la gente estranea alla comunita’ che si era costituita,  inizio’ a farsi strada la motivazione metafisica secondo cui egli era posseduto dal Diavolo che spesso, secondo loro, incontrava ai piedi del ponte dove giocava. Qualcuno invece penso’ fosse una creatura extraterrestre e che le sofferenze causategli scatenavano le vendette dei suoi simili, potentissime creature aliene.
Dick trascorse i suoi primi quarant’anni completamente ignaro di cio’ che gli accadeva intorno. La comunita’, frattanto, assumeva via via grandi dimensioni. Amici, parenti, conoscenti e sconosciuti ne costituivano lo staff a mezzo del quale il grande carrozzone operava nei suoi vari interessi.
Al fianco dell’iniziale obiettivo primario, si aggiunsero attivita’ economiche che reggevano l’economia e finanziavano gli altri scopi, fra cui il piu’ importante, era divenuto quello di esplorare il futuro ed il passato dell’universo. La gestione del tutto era affidata ad un computer, il quale imponeva il rispetto di ferree regole meritocratiche, pena l’estinzione perenne da ogni possibilita’ di vita.
La sfrenata competizione scaturita dallo spionaggio internazionale, comporto’ l’inevitabile fuga di notizie riservatissime e quindi la plurima realizzazione di invenzioni aventi tutte lo stesso scopo. Il brevetto della macchina del tempo non era piu’ il monopolio di una sola nazione ma neanche delle sole forze pubbliche statali. Si appropriarono del Know How grandi multinazionali chimiche e farmaceutiche, industrie energetiche e dei trasporti.
Potere economico, politico e religioso furono complici, a volte in conflitto, a volte compatti, nell’ostacolare la rivelazione del segreto cosi’ importante.
La famiglia di Dick cambiava territorio ogni cinque anni circa e cio’ determino’ la diffusione sempre piu’ vasta del suo falso segreto fra la gente.
Ulteriori progressi scientifici misero a punto il computer quantistico, fornito di un processore atto all’elaborazione di pacchetti di particelle subatomiche. Esso era in grado di mescolare quantita’ prefissate di atomi provenienti da diverse fonti, creando creature viventi, quali prodotti di assemblaggi o duplicazioni di due o piu’ esseri umani. Una macchina perfetta capace di correggere qualsiasi imperfezione presente come handicap o malattia o finanche di duplicare, triplicare o moltiplicare all’infinito, come una sorta di clonazione digitale, un essere vivente. Grazie ad una "time line" opportunamente gestita, era possibile esplorare il passato e, nei limiti concessi dall’espansione cosmica, il futuro.
Si scopri che l’affermazione dei grandi fisici degli anni trenta era suffragata da una realta’ che la dimostrava esattamente nelle stesse linee guida. Una realta’ superiore che governa ed implica una inferiore, un’armonia globale che trovava corrispondenza nelle ipotizzate teorie del tutto formulate nel corso della storia della scienza. L’insieme di cui e’ composta la materia risulto’ avere un senso compiuto, frutto di una realta’ energetica descritta e racchiusa proprio nel mondo delle particelle subatomiche. L’infinitamente grande era ormai spiegabile e trovava la sua completezza nell’infinitamente piccolo.
Il momento era delicato. Personaggi eccellenti del mondo della politica e militare, dell’alta finanza e della mafia mondiale, sempre aggiornati sui progressi in corso, si sentirono braccati improvvisamente per le malefatte commesse nel corso della propria vita. Essi, dopo aver posto l’abitazione di Dick nei mirini delle armi piu’ sofisticate, provvidero ad imbottire il suo corpo, attraverso cibi adulterati, di sensori atti ad alterare in qualsiasi istante le sue funzioni biologiche naturali; inoltre minuscole cariche esplosive erano pronte a renderlo un kamikaze potenziale al pari di una mina vagante nelle profondita’ del mare. Dick venne a trovarsi al centro di due grandi forze in conflitto tra loro. Ignaro percorreva il suo tragitto con gli occhi bendati fra i due precipizi ai  fianchi del sentiero.
Nella finzione di una vita creata a sua immagine, dimensione e somiglianza egli credette di aver generato altre due vite, due figlioli che  in realta’ erano solo prodotti ben confezionati, scaturiti dall’elaborazione mixata di atomi provenienti da altri individui geneticamente evoluti. Ma se la sua prole legittima non gli apparteneva biologicamente, per contro, migliaia di vite umane furono messe al mondo grazie ad un commercio clandestino molto redditizio del suo seme ricercato, e per il fatto che discendeva dalla stirpe del famoso Albert Einstein, e per il fatto che apparteneva ad una famiglia di gemelli, ed infine per il fatto che il vaccino aveva reso il suo organismo resistente al trattamento terapeutico speciale, ormai divenuto la chiave di accesso alla vita del futuro. Un ultimo motivo importante per cui venne architettato il business commerciale dei suoi spermatozoi, risiedeva nel fatto  che chiunque avesse concepito una creatura col seme di Dick, avrebbe avuto accesso privilegiato e diretto alla comunita’ esistente, come un lasciapassare permette l’ingresso in terra straniera.  Tuttavia quest’operazione diede luogo alla nascita di diverse creature imperfette per i rischi impliciti connessi alla fecondazione assistita.
I dirupi al centro dei quali Dick viaggiava erano i due grandi schieramenti che si contendevano la sua proprieta’; quello del bene, caratterizzato dal rigido rispetto della legalita’ , a volte di cieco stampo moralistico, a volte affetto da un atteggiamento buonistico che celava ipocrisie e contraddizioni gravi, e quello del male, posto all’esatto opposto del precedente.
In entrambe le fazioni esisteva  chi aveva seri interessi ad affossare la sua persona, per la paura di dover affrontare scomode e scandalose verita’. Venivano infatti elaborate e poste in essere costanti e subdole azioni che perpetravano il suo coinvolgimento in sfere illegali e immoralii, al fine di escluderlo poco alla volta da qualsiasi possibilita’ di affermazione personale e, in definitiva, di sopravvivenza.
Fu il momento in cui Dick si trovo’ nell’assurda condizione di essere un individuo apparentemente libero di fare e sciegliere cio’ che piu’ lo interessava ma interdetto da ogni possibile concreto risultato. Circondato da una campana di vetro, isolato e denigrato dal resto del mondo, privato dei piu’ elementari diritti, ostacolato ed offeso, ridotto ad un vegetale che ha la possibilita’ di vivere solo nell’immobilismo piu’ totale, era la contromossa di coloro che con la menzogna del passaparola popolare e la costruzione di teoremi inesistenti, istituirono un’azione di depistaggio, di soffocamento virtuale, di schiacciamento della sua personalita’, per il fatto di essere rimasti imbrigliati nella rete che nel corso della sua vita Dick aveva teso inconsapevolmente per progetti e  volonta’ altrui.
La comunita’ altrimenti detta "Paradiso" gli era sempre intorno, simulando l’epoca naturale in cui Dick, secondo la successione logica del suo flusso temporale, avrebbe dovuto vivere.
Il supercomputer che la reggeva era una freccia ormai lanciata ed inarrestabile se non al suo punto d’impatto che corrispondeva al top del volume entro cui l’universo si muoveva, ora in fase inflattiva, poi in fase contrattiva: il Big Crunch o singolarita’ finale.
La terra, frattanto, era minacciata dall’imminente impatto di una gigantesca meteora e da possibili esplosioni nucleari sotterranee per le bombe sistemate dai grandi criminali del pianeta, lungo i pozzi scavati per la ricerca petrolifera. Per questo motivo fu volontariamente contaminata da radiazioni liberate da centrali nucleari. Cosi’ intere placche terrestri vennero a poco a poco smaterializzate e ricomposte nell’iperspazio, opportunamente circondate da schermi trasparenti semisferici che racchiudevano l’ossigeno necessario alla sopravvivenza. Con loro gli esseri umani che l’abitavano, ignari della grande migrazione e in attesa, a loro insaputa, del giudizio universale che li avrebbe ammessi alla corte degli immortali.
I settori chiave relativi alla comunicazione mediatica, furono informati col vincolo del giuramento, pena l’estinzione eterna.  La popolazione subiva un controllo sociale opprimente   e nulla sfuggiva al vaglio severo dell’establishment militare.
Nel giro di due anni Dick perse entrambi i genitori, passati a miglior vita nell’affollato club dei virtuosi a cui erano destinate le migliori stanze dell’hotel a cinque stelle, quale premio finale per le sofferenze vissute in terra.
Il giorno successivo il decesso della madre, un Concord in partenza da Parigi si schianto’ pochi attimi dopo il decollo ed il giorno successivo il decesso del padre, la tragedia delle Twin Towers a New York segno’ l’apertura dei malanni del  terzo millennio dopo la nascita di Cristo.
Il cervello di Dick era nel frattempo divenuto una vera antenna di trasmissione dati atta a comunicare tutto, dai processi mentali cognitivi alle reazioni neuronali, sino alle piu’ elementari funzioni di monitoraggio ottico ed acustico. Il sistema di filtraggio ed imbottigliamento del genere umano raggiunse livelli di sofisticazione elevati. A seconda di crittocodici predefiniti, la gente manifestava agli occhi di Dick la propria richiesta di ingresso nell’imbuto del tritacarne epurativo che inesorabile macinava tutto cio’ di vivente che i suoi occhi osservavano.
Poi giunse il momento in cui le numerose e ripetute coincidenze che si manifestavano lo svegliarono dal torpore della vita quotidiana. Nel suo piccolo e misero mondo Dick inciampa nella grande finzione che lo circonda. Dubbi e curiosita’ scatenarono ricerche sulle vicende della sua vita, a cui diede una composizione e significato profondamente diverso, trovando un senso preciso e compiuto ad ogni banalita’ o circostanza del suo passato.
Realizzo’ con amarezza di essere al centro di un attacco proveniente da chiunque avesse in qualche modo a che fare con lui. Nel grande gioco illusionista in cui era coinvolto suo malgrado, capi’ di avere avanti a se le tessere di un grande puzzle, troppo grande per la sua insignificante esistenza. D’improvviso tutti, nessuno escluso, contribuiscono ciascuno per propria parte, ad ucciderlo giorno per giorno.
Rompe il suo rapporto col coniuge, pedina opportunamente manipolata dai registi occulti dietro le quinte della sua esistenza. Si era insinuato in lui il sospetto di aver avuto figli di paternita’ diversa; chiude ogni rapporto di lavoro perche’ oberato da una pressione aggressiva e paralizzante sempre crescente. Realizza di essere supercontrollato, superprotetto, superspiato e superostacolato.
Nel tentativo disperato di lanciare un S.O.S. ai mezzi di comunicazione per l’assurda verita’ in cui era incappato, stabilisce un linguaggio particolare di comunicazione col mondo che ebbe riscontro positivo. Una sorta di trasmissione di notizie ed informazioni fra le righe che a lungo andare si rivelo’ un arma a doppio taglio, dal momento in cui i suoi nemici compresero le sue fonti di approvvigionamento.
Inizio’ quindi a viaggiare per il mondo alla ricerca di nuove realta’ e contesti. Tutti coloro che sfilarono sotto i suoi occhi vennero inclusi nel grande progetto ed a loro volta furono incaricati di collaborare.
Ogni contesto, ogni territorio, ogni cultura con cui veniva a contatto svelava nuove verita’ e percorsi entro cui Dick si muoveva non solo fisicamente ma soprattutto mentalmente.
Il quadro che di volta in volta veniva composto, distrutto e ricomposto ancora, presentava aspetti inquietanti, inaccettabili ed incredibili al punto da fargli dubitare della sua stessa composizione molecolare.
Con l’aiuto della macchina del tempo si attuo’ un revisionismo storico senza precedenti che si occupo’ di alterare i momenti piu’ ignobili appartenenti all’esistenza umana al fine di riabilitare le iniziative storiche repellenti al rango di scelte intelligenti.
La comunita’ raggiunse dimensioni gigantesche ed uno statuto in fase di completamento ne regolava il funzionamento. Tuttavia al suo interno si verificarono divergenze e fratture che ne compromisero la credibilita’ ; l’iniziale definizione del programma "Quantic Reality" cambio’ in "Chaos". Diverse colonne di rivoltosi, non fedeli al giuramento prestato, agivano per proprio conto, alcuni a favore di una giustizia meno ipocrita di quella predicata, altri palesemente a favore di un anarchismo ove tutto era lecito e consentito.
Questa fu la conseguenza dell’incredibile panorama che venne alla luce dal momento
in cui gli esseri umani viventi riuscirono a mutare la propria miserabile esistenza terrestre in quella grande meraviglia che consisteva in una essenza energetica costituita da plasma cosmico, non divisibile, inespugnabile, eterna.
L’uomo scopri’ cos’era l’uomo nella sua piu’ elementare composizione, e cosi’  la terra i pianeti, l’universo intero. Si scopri’ che il mondo terrestre costituiva solo una delle diverse possibili realta’ che albergavano nell’universo e fra loro essa era la meno evoluta, la piu’ dequalificata e rozza.
Si giunse al punto in cui il mondo intero era stato assorbito nella "comunita’", tranne Dick, che continuava a condurre la sua vita all’interno del suo acquario.
 Le essenze energetiche eterne che fluttuavano nel vuoto cosmico, erano in grado di volta in volta di manifestarsi nella realta’ terrestre, incarnando esseri umani che vivevano attorno alla sua persona. Alcune fra quelle essenze, rappresentavano l’energia vagante di personaggi eccellenti vissuti in passato. Individui che in tempi remoti contribuirono in maniera rilevante all’evoluzione del pensiero, con l’intento di traghettare la civilta’ terrestre in uno stato evolutivo superiore al precedente, si manifestavano a turno al fianco di Dick, con lo scopo di trasmettergli soluzioni importanti ai notevoli e numerosi problemi che egli stesso era costretto ad affrontare.
Da li’, Dick  scopri’ che la realta’ del mondo non era altro che un mero capriccio di volonta’ ultraterrene, fossero esse divinita’ o civilta’ extraevolute, le quali, come di fronte ad un gioco da tavolo, si contendevano le varie poste puntate sugli esseri umani, al pari di una corsa fra cavalli.
Dick rappresentava la pedina finale su cui le scommesse erano piu’ alte e cio’ infastidiva l’ordine costituito in terra, ben consapevole ormai di quanto accadesse nel cosmo.
Scaturi’ cosi anche l’unica verita’ che riguardava le origini di Dick:  egli fu spedito sotto sembianze umane sul pianeta, dopo alcune vite gia’ trascorse in passato.
Apparso dal nulla come un minuscolo Big Bang esploso da una fluttuazione quantica ai piedi di un arcobaleno. L’energia muta in materia.
Il miracolo inspiegabile fu taciuto e la sua persona posta sotto le osservazioni piu’ accurate, tanto da rivelare la sua vera natura. Dick costitui’ l’anello finale di congiunzione fra la civilta’ terrestre e l’energia universale cosmica, dopo aver assolto al compito disinfestante a cui era stato delegato in terra.
Cio’ determino’ i grandi dissapori che costituivano i suoi ostacoli piu’ grandi nella vita terrena.
Finalmente il quadro era completo, come i grandi pensatori fisici e filosofi attendevano da tempo.
Purtroppo Dick fu relegato al ruolo di ultimo comune mortale prima della totale estinzione del genere umano da un mondo che sfrutto’ senza vergogna le sue prerogative, al fine di compiere il salto di qualita’ decisivo verso la conoscenza suprema.
Lo smisurato orgoglio terrestre non consentiva l’esposizione delle sue caducita’ a livello universale e pertanto pose a Dick l’unica possibile alternativa, cioe’ la scelta fra la morte o l’appartenenza alla fallibile intelligenza umana.
Dalla sua comparsa sul pianeta furono date in pasto al popolo le piu’ incredibili bugie con lo scopo di tracciare il solco dei mali del mondo; solco tracciato sul suo corpo. Il suo ruolo di attore nel palcoscenico della vita fu quello del protagonista mai riconosciuto come tale, per invidia, gelosie acute, razzismo, vendette dirette e trasversali.
Dick realizzo’ la terribile verita’ giorno dopo giorno e quando ne ebbe la certezza matematica si scontro’ con il muro dell’omerta’ e della vergogna di chi assolutamente non desiderava cedere il passo con un atto di umilta’.
Era una splendida giornata e quella mattina e Dick si apprestava ad uscire di casa.
Un silenzio irreale, rotto dal calpestio dei suoi passi, lo circondava. Nessuno all’infuori di lui era presente in quel contesto. La  citta’ deserta e immersa nel silenzio, rappresentava l’ultimo stadio della sua presenza in quella realta’. Quel giorno tocco’ con mano cio’ che aveva supposto ed elaborato negli anni addietro. Finalmente la bolla di ipocrisia che lo circondava era svanita ponendolo di fronte alla piu’ cruda delle realta’: era davvero l’ultimo ed unico essere vivente in carne ed ossa. 
(Intervista Prof. Inguscio - LENS Firenze)
(La Luce Interagisce con la Materia ?)
(Siamo Fatti di Luce)
(Effetto Hall)Mario R. Zampella