Gli intenti ambiziosi, sfociati in progetti criminali,
di unificazione del mondo posti in essere da Adolf Hitler, pongono in argomento
l'annoso problema che concerne il confine fra bene e male, questione dibattuta
dai maggiori filosofi di tutte le epoche e di ogni territorio.
Un mondo unito presuppone necessariamente l'estinzione
del male, o viceversa del bene, oppure essi possono coesistere anche in una
prospettiva unificante, come fossero parte integrante del tutto dove l'uno non
puo' rinunciare all'altro ? Citando ancora Adolf Hitler, si sa per certo, da
testimonianze dirette di collaboratori a lui vicino durante il periodo piu'
buio della storia del '900, che egli avesse sentimenti profondi e grande
rispetto per le persone a lui care. Una duplice personalita', che rivelava
aspetti umani e di grande spietatezza al tempo stesso, con tendenze paranoiche
ossessive provocate dal potere smisurato di cui disponeva.
Se egli avesse raggiunto il suo obiettivo, a costo di
altri milioni di vite umane, nella sfida epocale fra bene e male, avrebbe vinto
il bene o il male ? Oggi quegli eventi di razzismo e violenza sono puntualmente
ricordati come una delle fasi storiche piu' aberranti e umilianti dello
sviluppo umano e ogni tentativo di riesumazione di quei non-valori, e’ bandito per legge, in ogni sua, seppure
sporadica, manifestazione.
Risulta pacifico che una possibile unificazione del
mondo non avra' per certo le stesse radici del nazionalsocialismo, poi evoluto
in nazismo, ovvero il progetto piu' disumano e bieco che esseri umani abbiano
mai attuato.
Sebbene un istituzione centrale a capo di un governo
mondiale possa dare adito a sentimenti autoritaristi le pregresse esperienze vedono nel modello
democratico l'unica attuale possibilita' di sviluppo maturo e consapevole fra
le varie comunita'.
Il bene ed il male, a seconda degli usi e costumi
locali, assumono valenze diverse tanto da costituire, a volte, profondo
conflitto nei rapporti politici internazionali.
La conflittualita' e' un elemento che genera
elaborazione, rivoluzione ed emancipazione, quindi, in ultima analisi,
liberta', ma solo se la stessa nasce e matura in contesti prettamente
democratici, nei quali il garantismo tutela la dignita' antropologica e
culturale di ogni minoranza.
Cio' non
implica l'accettazione di pratiche atroci e anacronistiche tutt'oggi in uso
presso popolazioni rurali di ogni area planetaria, tuttavia apre la questione
in termini conflittuali, concedendo pertanto il tempo indispensabile alla
elaborazione del problema, sia in termini individuali che collettivi, quindi ad
una conseguente rivoluzione interiore, per giungere alla completa
emancipazione, che libera l’individuo da qualsivoglia legame con tabu’ atavici
e pratiche inconcepibili.
Il processo
unificante non opera selezioni o epurazioni in base a convinzioni locali
secondo cui bene e male differiscono in termini rilevanti in riferimento ai
trascorsi di ogni singolo territorio.
Si dia per certa l'invenzione di una macchina del
tempo, che vinca la mortalita' e la sofferenza fisica in tutte le sue forme, e
ci si chieda a chi valga la pena di offrire il privilegio di utilizzarla.
Nell’attuale contesto di mercato, quasi spontaneamente verrebbe operata un
selezione, in termini economici, per cio' che riguarda l'aspetto remunerativo
dell'invenzione, ma non in termini di merito, per le rimanenti questioni che
attengono l'eterno conflitto fra bene e male.
Se Adolf Hitler fosse vivo, non sarebbe escluso
d'ufficio da tale privilegio, poiche’ “pecunia non olet”, ma rimarrebbe in
piedi il problema dell’enorme potere concesso ed ufficialmente riconosciuto
all’uomo piu’ malvagio della storia mondiale. Cosi’, in scala discendente, a
tanti altri che vivono al servizio del crimine.
Bene e male vivono in un equilibrio a volte precario,
in cui, una semplice distrazione, potrebbe essere causa di rovesciamenti
catastrofici. Poniamo, per esempio, una
enorme cupola di stampo mafioso e tendenze marcatamente totalitarie al vertice
delle sorti del mondo, perche’ in possesso della tanto agognata invenzione che
dona vita eterna.
Il risultato sarebbe il trionfo del male, dato che la
mafia e' ritenuta essere uno fra i mali piu' radicati e spietati della nostra
societa’ e la morte rappresenterebbe l’evento ultimo della vita in terra solo
per i tifosi del bene. Sarebbe giusto ? Senz’altro no, come del resto sarebbe
ingiusta la visione opposta, ovvero l’epurazione di ogni male a mezzo di una
bonifica cosi’ futuristica ed improbabile. Certamente s’imporrebbe un criterio
di giudizio che regoli e di fatto compensi lo squilibrio esistente fra chi ha
sempre professato il bene quale unica via di civile convivenza e chi, a scapito
della societa’, ha causato danni di varia natura ed entita’. La giustizia
terrena ha da sempre operato in termini compensativi, anche se non sempre
equamente, condannando via via e a seconda delle circostanze, al risarcimento
del debito maturato verso il singolo o la collettivita’. Debiti saldati in
varia misura, da esigue somme di denaro sino alla recisione al diritto alla
vita, quest’ultimo ancora in vigore in taluni Stati.
Un'invenzione di tale importanza, quand'anche
appartenga ad un cervello sopraffino di cui si sprecano gli elogi, dovrebbe
appartenere di diritto ad ogni singola vita umana di questo pianeta, senza distinzione
fra bene, male, razza, sesso o religione, fatto salvo il diritto/dovere del
risarcimento.
Una conquista universale, forse generatrice di nuovi
conflitti, ma che pone in evidenza l’indistinto valore della vita in terra.
Tornando alle nostre piccole realta' mediocri, v'e' da
sottolineare il fatto che non tutti, governanti e popoli, sono realmente
convinti dei benefici derivanti da una possibile unificazione del mondo. Si
determina quindi una frattura che alimenta l'isolamento anziche' la cooperazione.
E' importante soffermarsi su tale problematica.
I protocolli ambientali internazionali, per esempio,
tesi al miglioramento della qualita’ della vita, a cui ogni paese aderente
promette determinate percentuali annue di riduzione delle emissioni inquinanti,
non sempre sono accolti con grande entusiasmo, poiche' pongono serie
limitazioni o enormi investimenti sul piano di sviluppo industriale di ogni
nazione.
A distanza di
anni, taluni vertici dei gruppi
multinazionali, in via autonoma ed indipendente dal pensiero politico,
riconoscono l'importanza per il raggiungimento di accordi planetari tesi alla
riduzione massiccia di emissioni nocive nel globo terrestre e provvedono
persino autonomamente alle misure necessarie perche’ le soglie di rischio non
siano superate.
Una questione di autocoscienza che riflette purtroppo
la sproporzione fra una goccia d’acqua e l’intero oceano industriale.
Se i maggiori centri di potere non colgono
l'opportunita' di rendere il mondo un luogo migliore, vivibile e gradevole, il
percorso descritto per l'attuazione di un unico corpo operativo, diviene
disagevole se non finanche irrealizzabile, comportando seri squilibri
all'intero assetto mondiale, compromettendo l'esistenza di propri simili,
inasprendo i conflitti gia' esistenti col risultato finale, peraltro gia' in
corso di consolidamento, di rendere la vita un piacere esclusivo e a pagamento.
In buona sostanza, un lusso per pochi intimi.
Bene e male sono gli aspetti di un'unica realta',
inscindibile. Il coraggio di superare le limitazioni imposte dai pregiudizi che
di volta in volta provvedono a condannare questa o quella cattiva abitudine,
rappresenta la personale maturazione che
nasce interiormente dall' esigenza insopprimibile di veder crescere le
future generazioni in un clima generale di pace ed abbondanza.
Se Darwin concluse che ogni selezione naturale della
specie fosse il risultato della vittoria dell'egoismo sull'altruismo, la
civilta' complessa in cui viviamo ci insegna che solo la cooperazione onesta
puo' condurre a risultati degni di essere generati dall’intelligenza umana.
Il disavanzo per differenza rappresenta la spazzatura
ingombrante della cui sindrome e’ affetto il globo terrestre.
A titolo esclusivamente ludico, qui di seguito, e'
narrata la storia, per qualche verso autobiografica, di un individuo che
inconsapevolmente muta le sorti del mondo intero, senza peraltro essere parte
della gioia collettiva.
LA FALSA VITA DI DICK.
Nessuno avrebbe potuto mai credere ad una storia cosi’
assurda, al di fuori di ogni possibile fantasia, di ogni ipotizzabile mistero.
Eppure cio’ che e’ avvenuto e’ il frutto di puntuali avvenimenti che hanno
riscontro nella realta’ circostante e nella scienza che la descrive.
2020; la terra e’ un pianeta deprivato delle meraviglie che
lo caratterizzano. Una sfera bianca, simile alla luna, denudata dei suoi mari e
della crosta che costituiva la cosiddetta terra ferma. Un pianeta ormai
inabitabile con temperature proibitive ed una forza di gravita’ maggiore di un
quarto di quella originaria. A loro insaputa i suoi abitanti, insieme alle
acque ed alle superfici, furono teletrasportati nel corso degli ultimi 50 anni,
nello spazio galattico dell’universo, in reti temporali poste a differenti
altezze, in un programma denominato "Quantic Reality", in vista di
una possibile collisione di una cometa spaziale col pianeta terra.
Dick e Kevin erano due gemelli
nati da una coppia di nobili deceduti poco dopo la loro nascita. Siamo nel
1959, in una regione della Louisiana, il Bayou, ed il futuro doveva ancora
arrivare; fu proprio la loro presenza ed in particolare quella di Dick a
determinare la svolta epocale che avrebbe modificato radicalmente l’esistenza
della civilta’ terrestre.
Appena neonati furono separati
per volonta’ dell’equipe medico scientifica che operava alle dirette dipendenze
dei vertici militari statunitensi, nell’intento di realizzare in pratica cio’
che a lungo fu studiato e teorizzato circa le nuove frontiere della fisica
quantistica.
I due gemelli erano il frutto
di una fecondazione assistita in cui fu operato un innesto del seme
dell’eminente scienziato Albert Einstein.
Dick fu deportato in Italia,
dopo aver assorbito un vaccino speciale, ed affidato ad una famiglia
individuata attraverso alcuni immigrati italiani negli U.S.A. Kevin rimase nel
suo paese natale; Dick era la cavia dell’esperimento, Kevin il termine di
paragone.
L’esperimento prevedeva la dimostrazione
pratica della teoria einsteniana secondo
cui un corpo in stato di moto uniforme e costante, lanciato al quadrato della
velocita’ della luce ed in assenza gravitazionale, equivale ad energia pura. Si
voleva in sostanza verificare se fosse vero che due individui
aventi le stesse caratteristiche di base, uno invecchia meno dell’altro, sino a
bloccare il tempo che agisce sul suo corpo, se posto in condizioni specifiche
particolari.
Fu cosi’ che nel corso dei primi anni di vita, Dick fu
costantemente esposto a fonti radioattive di bassa frequenza che possedevano la
proprieta’ di accelerare la velocita’ molecolare del suo corpo, in maniera tale
da renderlo in eterno movimento seppure egli fosse apparentemente immobile. I
raggi del sole completavano la ricetta magica che permetteva a Dick di invecchiare
con maggior lentezza del fratello gemello. La sua attivita’ fisica permetteva
di soddisfare lo stato di massa critica necessario affinche’ fosse prodotta
energia come l’equazione matematica E=mc° dimostrava ampiamente.
La sua vita non si svolse in condizioni
normali, nel senso che egli non ebbe mai la possibilita’ di gestirla, subendo
sistematicamente ingerenze esterne che avevano lo scopo di indirizzare le sue
scelte apparentemente libere ed autonome verso obiettivi mirati e controllati.
Poco dopo la sua nascita subi’ la prima delle
innumerevoli vessazioni che costellarono il suo percorso di vita. Gli fu
praticato, infatti, una sorta di rito tribale, simile all’infibulazione che si
opera in alcuni villaggi e culture religiose africane, con cui era possibile
controllare i suoi desideri sessuali e gestirli a sua insaputa. Un intervento
in uso presso antichi ceppi nobiliari consistente nell’inserimento di uno
spillo d’argento all’interno di un vaso sanguigno importante ove scorre il
flusso di sangue che ingrossa il pene al momento dell’eccitazione. Lo spillo,
governato da un magnete esterno, provocava la foratura del vaso causando la
fuoriuscita del sangue necessario all’erezione e determinandone l’immediata
interruzione.
Dick, come nessun altro, necessitava di tale
controllo, dal momento che la sua crescita ed evoluzione erano un esperimento
del tutto nuovo che avrebbe potuto fallire e determinare un diffusione della
sua specie in maniera del tutto atipica.
Fu ribattezzato con rito cristiano appena giunto in
Italia, poiche’ il primo sacramento battesimale gli fu praticato secondo la
tradizione religiosa ebraica.
La sua crescita era costantemente sotto controllo e di
li a poco il segreto dell’esperimento percorse gli apparati di informazione
strategica di mezzo mondo. La posta in gioco era alta e Dick fu oggetto di
monitoraggi estremi. Dalla CIA al KGB, lungo le direttrici orientali fino
all’enorme potere ecclesiastico che registrava ogni suo piccolo respiro.
Il vaccino inoculatogli sembrava garantire bene le
resistenze alle costanti esposizioni radioattive. Sebbene la Chiesa si
ostinasse ad affermare che la sua era una condizione originaria a carattere
divino, praticamente un angelo, il corso degli eventi prevedeva un
bombardamento incessante di materia quantica lievemente radioattiva sul suo
corpo, attraverso i vestiti che indossava, il cibo che ingeriva, gli oggetti
che manipolava, i luoghi che frequentava sino ai letti in cui dormiva.
Nel fiume in cui usava bagnarsi fu introdotto
materiale radioattivo ad alto potenziale, come i rubinetti da cui attingeva
l’acqua da bere e per lavarsi erano ugualmente contaminati.
A soli cinque anni Dick era una meteora terrestre
nella sua illusoria immagine di essere vivente. I suoi atomi accelerati
rendevano il suo corpo un oggetto in moto uniforme e costante.
Poco a poco il segreto che lo sigillava in una bolla
di vetro sottile, divenne di dominio pubblico grazie ad una intricatissima
iniziativa dei servizi segreti che lo seguivano. Quando si ottennero i primi
risultati positivi che confermavano la solidita’ delle teorie elaborate sulla
carta, a Dick venne attribuito, a sua insaputa, il compito di tracciare il
percorso universale che avrebbe determinato la conversione del mondo dal male
al bene.
Veniva coinvolto nel suo esperimento chiunque, per un
motivo o per un altro, avesse conosciuto la sua persona. Questi veniva
avvicinato dallo staff dei servizi scientifici segreti che gli proponeva di
collaborare al fine di giungere all’obiettivo prefissato. Era importante che i
contemporanei di Dick viaggiassero alla sua stessa velocita’ e dimensione, in
modo tale da annullare le disuguaglianze che sarebbero emerse a lungo andare
fra il suo stato di invecchiamento e quello dei suoi conoscenti, a partire dai
suoi familiari.
Contemporaneamente ebbe inizio il progetto di
disinfestazione del pianeta dalle erbacce che ne costituivano il
deterioramento, inglobando nell’operazione le stesse persone che accettavano di
sottoporsi all’esperimento scientifico.
In effetti, sottostare allo stesso trattamento di
Dick, avrebbe comportato rischi non indifferenti, poiche’ nessuno prima di lui
poteva confermare l’efficienza di un vaccino che immunizzava il corpo umano dai
danni prodotti da emissioni radioattive.
Costoro che progressivamente accedevano al programma,
offrivano una collaborazione totale, in cambio di compensi in denaro,
consistente nella confessione di ogni informazione inerente fatti, luoghi e
circostanze che avessero rilevante carattere penale. Il tutto veniva
scandagliato con accuratezza; naturalmente era d’obbligo
il giuramento sul proprio pentimento per aver preso parte a sfere illegali di
vita e sul silenzio assoluto per cio’ che riguardava il segreto di cui venivano
a conoscenza.
Parallelamente agli studi
condotti per la realizzazione di una macchina del tempo, capace di proiettare
l’essere umano nel passato e nel futuro, vennero via via approfonditi altri
aspetti scientifici, sociologici e culturali che inevitabilmente interessavano l’esistenza di Dick.
Per esempio si scopri’ che la
costante esposizione del corpo umano a fonti radioattive, comportava alcune conseguenze di cui la piu’ incisiva consisteva nella
perdita dei sensi, nell’infertilita’ e
nell’impotenza sessuale. D’altro canto, a nessuno, tranne che a Dick, fu sperimentato il vaccino, in
quanto non v’erano assolute certezze sui risultati positivi futuri.
Nella comunita’ che si venne a
creare gradualmente, nacque quindi la necessita’ di contrastare gli effetti
nocivi derivanti dal trattamento; combattere la progressiva perdita dei sensi,
il rischio di mutilazioni indesiderate di parti terminali del corpo, tumori
diffusi, impotenza sessuale, frigidita’ ed infertilita’ era divenuto un impegno
intrapreso attraverso un intensa attivita’ sessuale.
Per logica affinita’ diretta,
la prima delle attivita’ illecite che ebbe il benvenuto nell’ambito della
comunita’ fu la prostituzione. Un’alleanza
simile avrebbe determinato la costituzione di un potere senza eguali, essendo
questa il principale veicolo di gestione di ingenti capitali occulti.
Un esercito di donne sfruttate
e bistrattate era pronto a fare il suo ingresso nel programma universale al
fianco di coloro che gia’ combattevano per un mondo piu’ pulito.
Al pari del gioco nazionale
del calcio si formarono squadre con tanto di serie
"A" "B" e "C", a
seconda della carriera sin li compiuta dalle donne che bazzicavano l’ambiente.
Il successo tra loro era determinato dalla buona riuscita di una relazione
sessuale soddisfacente. Ogni squadra era contraddistinta dalle proprie origini
etniche a cui corrispondeva un codice segreto attraverso cui un uomo ed una
donna potevano riconoscersi e comunicare senza aprire bocca.
Come dalle origini del mondo avviene, ogni prestazione
era regolata da un prezzo a favore della donna.
In breve tempo gli enormi flussi di denaro cambiarono
collocazione, passando dal controllo della criminalita’ alla gestione della
comunita’ costituita e contemporaneamente la societa’ circostante veniva
depurata da tutte le attivita’ illecite che l’affliggevano.
Per l’implicita gravita’ dei rischi che Dick correva
nel corso della sua crescita, gli fu attribuita una rendita assicurativa alla
giovane eta’ di sette anni che lo avrebbe tutelato in qualsiasi circostanza
egli si fosse venuto a trovare. Inoltre il patrimonio della sua famiglia
originaria era di consistente valore e la sua quota ereditaria fu congelata in
attesa del risultato definitivo dell’esperimento in corso.
Cio’ nonostante Dick visse in condizioni di vita ristrette,
nella sua famiglia adottiva in cui l’unica fonte di reddito proveniva dal
lavoro del patrigno, in forza presso un corpo militare italiano.
Le ricerche erano a buon punto ed il corpo del ragazzo
rispondeva bene alle terapie. Tutto lasciava presupporre un risultato
definitivo a breve termine. Le sue attivita’ quotidiane erano registrate ed
analizzate. Le corse in bici, i tuffi in acqua, i viaggi in auto con la
famiglia, creavano le condizioni ottimali alla produzione di nuove energie che
alimentavano la vita di Dick e lo rendevano piu’ refrattario
all’invecchiamento.
A circa nove anni di vita la ricetta magica che
permise la creazione e la realizzazione della macchina del tempo era pronta. Un
attrezzo infernale capace di smaterializzare il corpo umano in sngole
particelle invisibili e di ricomporlo senza provocare alcun danno era l’ultima
diavoleria scientifica frutto degli studi condotti sino ad allora.
Una macchina semplice nel suo insieme ma che avrebbe
capovolto le sorti del mondo. Questo doveva essere il momento in cui tutto
sarebbe divenuto ufficialmente di dominio pubblico, ma problemi di carattere
politico e militare fecero si che la comunicazione al mondo intero di tale
rivoluzionaria scoperta fosse procrastinata a data indefinita.
Nello stesso periodo Dick ebbe il suo primo approccio
amoroso che non duro’ molto per la presenza di un concorrente che lo spiazzo’
per l’eta’ matura e per la capacita’ di ipnotizzarecon la sua chitarra la mente
di quella ragazzina cosi’ spigliata e maliziosa.
Fu il momento in cui inizio’ lo studio delle reazioni
che la sofferenza di Dick scatenava. Dopo lunghe indagini si arrivo’ alla
conclusione che per qualche strano fenomeno non spiegabile razionalmente, ogni
ferita morale che Dick subiva per volonta’ altrui, provocava problemi di grandi
proporzioni altrove nel mondo, come un quanto impazzito di cui era impossibile
afferrarne contemporaneamente il luogo ed il momento in cui si manifestava.
Le offese, gli sgarbi e quindi le sue sofferenze,
causavano reazioni di natura violenta, ma anche le sue trasgressioni, le sue
ribellioni ingenue e sovversive, giocavano un ruolo importante nel determinare
l’effetto conseguente, individuato come una sorte di reazione dettata da un
sentimento di vendetta.
Chi e quale rete di comunicazione era in grado di
gestire tale meccanismo cosi’ sofisticato e devastante al tempo stesso era un
mistero. I tradimenti, in particolare, perpetrati o subiti, innescavano reazioni
incontrollate su scala mondiale.
Dick era monitorato con speciali trasmittenti inserite
nella sua bocca da dentisti compiacenti; i suoi colloqui, i suoi respiri, i battiti cardiaci,
raggiungevano via etere le riceventi di tutti coloro erano a conoscenza del
segreto militare e di li a poco, grazie al passa parola del tam tam suburbano,
la notizia si diffuse a macchia d’olio, rivelando, come
una banale cartina di tornasole, il manto chiazzato del leopardo Italia.
L’iniziale programma di
pentimento e conversione al bene diveniva un progetto seriamente complicato
da gestire.
Ogni mattina, al risveglio di Dick, erano gia’ pronte
decine e decine di persone, pronte ad incrociarlo o ad interferire nella sua
vita, per poi essere contattate dai servizi segreti che vigilavano alle sue
spalle. Era sufficiente che qualcuno gli chiedesse un’informazione, che qualcun
altro permettesse alla propria voce alta di entrare nel cavo orale di Dick per
poi giungere alle orecchie di chi di dovere, per pubblicizzare fatti, numeri di
telefono, indirizzi, nomi e cognomi. Ognuno di loro era quindi avvicinato
dall’establishment investigativo e, in cambio di cospicui compensi, confessava
tutto cio’ di cui era a conoscenza relativamente a cosche criminali, colonne di
cellule rivoluzionarie, traffici illeciti, clan di stampo mafioso sino ai
dettagli inerenti la microcriminalita’ sciolta.
La contropartita piu’ appetitosa, tuttavia, era
l’ammissione di questi individui, nella crescente comunita’ che garantiva
l’immunita’ fisica, grazie all’utilizzo della macchina del tempo, dinnanzi ad
ogni genere di ritorsione posta in essere per aver commesso il torto di aver
aperto bocca.
Lungo una scala gerarchica piramidale si giungeva alla
conoscenza del capo cupola, a volte al di sopra di ogni sospetto, che una volta
individuato dava luogo alla sua vendetta provocando un incidente proporzionale
alla sua importanza o potere, tracciando cosi’ il percorso labirintico che lo
univa al luogo dell’evento tragico.
Dagli studi condotti relativamente alle connessioni
esistenti fra le azioni provocatorie di Dick e gli sconvolgimenti che
determinavano, si comprese che talune tipologie di trasgressioni di carattere
sessuale, entravano in conflitto con le culture religiose islamiche, ebraiche e
cattoliche.
Indipendentemente dall’esistenza di informatori, si
noto’ che i monitoraggi del comportamento di Dick provocavano un offesa a
diverse fra le tradizioni religiose presenti nella societa’ e, come logica
conseguenza, si registravano anche in queste circostanze, incidenti o
devastazioni eclatanti.
Si era messa a punto una macchina da guerra che
implacabile marciava lungo il suo percorso incurante degli ostacoli e bruciando
tutto cio’ che incontrava. Un sistema da brevettare.
Paradossalmente si sviluppo’ una filosofia del tutto
opposta ai crismi di estrazione religiosa o giuridica, che prevedeva la
premiazione, anziche’ la punizione, di azioni contrarie alla pubblica moralita’
e legislazione. Una filosofia con fondamenti non del tutto criticabili nella
teoria, in quanto incoraggiava la messa in discussione della coscienza di chi
viveva profondamente gravi sensi di colpa, ma che nella pratica, a lungo andare,
determino’ un completo capovolgimento dei valori fondanti della societa’
civile.
Si verifico’, infatti, che anche coloro i quali
riuscirono a condurre uno stile di vita ineccepibile ed encomiabile, furono
risucchiati nel vortice depurativo confessando piccole trasgressioni
inesistenti in cambio di grandi benefici e privilegi concessi dalla comunita’.
La macchina del tempo assumeva potenza maggiore grazie
ai progressi scientifici in atto. In particolare, l’avvento del computer ne
perfeziono’ le funzioni ampliando il ventaglio di possibilita’ offerte
dall’originaria equazione einsteniana. Gli studi di Newton furono applicati con
successo discutibile sul piano etico, dal momento che l’energia complessiva di
un essere umano, quale prodotto fra la sua massa ed il quadrato della velocita’
della luce bianca, veniva facilmente scomposta in sette frequenze diverse,
corrispondenti ai colori che appunto costituiscono la luce visibile. Da cio’ fu
quasi elementare invertire i fattori dell’equazione in modo tale che ai sette
colori fondamentali corrispondessero altrettante masse che costituivano sette
differenti esseri umani, aventi caratteristiche inferiori a quello da cui
discendevano; una lieve somiglianza fisica
e caratteriale era il filo comune che li legava.
Dick proseguiva il suo viaggio nel tempo, circondato
dalla comune come un pesciolino all’interno del suo acquario. All’esterno c’era
il futuro. E’ paradossale il fatto che la sua condizione, inizialmente
avveniristica, lanciata verso la sperimentazione dell’ignoto, fini’ per
divenire il reperto archeologico protetto ed esaltato in quanto tale.
L’inimmaginabile fu scoperto a seguito dell’uso del suo corpo, ma nulla gli fu
comunicato, relegando la sua vita al ruolo di doganiere addetto al controllo
dei documenti di chi si appresta a varcare il confine tra presente e futuro,
tra vecchia societa’ e nuova comunita’, denominata da compiacenti e vanitosi
membri "Il Paradiso".
Dick era il tappetino d’ingresso sul quale ognuno
strofinava le proprie scarpe lorde di merda.
Continuo’ a vivere all’oscuro di tutto, credendo nella
vita, nei suoi errori e nelle sue passioni. Piu’ di una volta ebbe la
sensazione che la sua esistenza fosse in qualche modo speciale per le strane
esperienze vissute. Egli avvertiva qualcosa di inspiegabile che lo circondava e
che lo seguiva dalla tenera eta’ della ragione e della consapevolezza.
Il nucleo familiare adottivo gli imparti’ un
educazione a rigido stampo militare e cattolico; gli trasmise un forte senso del dovere e della
responsabilita’ a cui Dick tentava di sottrarsi come tentava di evitare le
punizioni corporee che lo umiliavano enormemente. Aveva solo tredici anni
quando si diede alla fuga credendo di abbandonare per sempre fratello, sorella
e genitori.
Naturalmente fu rintracciato
In breve tempo e ricondotto all’ovile. Il timore per la violenza lo costringeva
ad inventare bugie di grandi proporzioni ed ancor di piu’ il suo conflitto era
acuito dalle minacce punitive dei fantasmi divini della Chiesa, perpetrate
dalla madre. Un giorno era con lei in casa ed un grande bagliore di colore
azzurro attraverso’ il corridoio lasciando una traccia di fumo
nero sulla parete e le lampade fulminate.
Ancora una volta saggio’
l’energia della potenza di un fulmine rimanendo illeso, quando in una giornata
tempestosa era sul ponte del fiume che attraversava la sua citta’, il
cosiddetto Ponte del Diavolo, ed il contatto della sua mano con l’acciaio
dell’ombrello che reggeva, gli causo’ una scarica elettrica che gli attraverso’
il corpo. Un episodio raccapricciante
invece gli capito’ quando un pomeriggio era intenzionato a catturare un colombo
utilizzando del mangime ed una cordicella. Il destino volle
che il colombo infilo’ il capo nel lazo e volando via s’impiglio’ in una
grondaia morendo impiccato.
La fisica ed i fenomeni
naturali lo interessavano enormemente, in particolare per cio’ che riguardava
il moto dei corpi, le cause e gli effetti. Un giorno si reco’ col padre ad accogliere i vecchi zii
provenienti dall’America presso l’aeroporto e, lungo il tragitto, a piu’
riprese espresse a voce alta il desiderio di fare un incidente stradale per
soddisfare la sua curiosita’ su quel tipo di esperienza. L’auto in cui
viaggiava si schianto’ in un tamponamento a catena, fortunatamente
senza serie conseguenze per gli occupanti.
Le strane coincidenze che
scandirono i giorni della sua vita si susseguirono in una lunga sequenza di
calamita’ naturali, attentati, incidenti, stragi, guerre, dalla tragedia del
Vajont all’alluvione dell’Arno, dall’assassinio di Kennedy alla morte del Papa,
dai terremoti piu’ disastrosi alle epidemie piu’ devastanti, piazza Fontana,
Chernobyl, questione Palestinese sino all’Iraq ed Al Queda dei nostri giorni.
Una connessione sottile univa la sua vita ai drammi elencati e questa era
possibile interpretarla
senza tuttavia valide spiegazioni che ne provassero l’intreccio.
Il nesso che di
volta in volta collegava due eventi, era il linguaggio trasversale che
inequivocabilmente relazionava il contesto in cui Dick si trovava, che
rappresentava la causa, e la conseguenza solitamente tragica, che rappresentava
l’effetto.
Se un giorno per esempio citava il nome di un attore,
era possibile che il giorno successivo questi avesse un incidente. Gli
avvenimenti che la sua presenza determinava, erano giustificati e controllati
nell’ambito del programma avviato, ma le gigantesche proporzioni di fenomeni
naturali relativi al clima ed alla sismologia, non avevano riscontri per una
credibilita’ razionalistica.
Fra la gente estranea alla comunita’ che si era
costituita, inizio’ a farsi strada la
motivazione metafisica secondo cui egli era posseduto dal Diavolo che spesso,
secondo loro, incontrava ai piedi del ponte dove giocava. Qualcuno invece
penso’ fosse una creatura extraterrestre e che le sofferenze causategli
scatenavano le vendette dei suoi simili, potentissime creature aliene.
Dick trascorse i suoi primi quarant’anni completamente
ignaro di cio’ che gli accadeva intorno. La comunita’, frattanto, assumeva via
via grandi dimensioni. Amici, parenti, conoscenti e sconosciuti ne costituivano
lo staff a mezzo del quale il grande carrozzone operava nei suoi vari
interessi.
Al fianco dell’iniziale obiettivo primario, si
aggiunsero attivita’ economiche che reggevano l’economia e finanziavano gli
altri scopi, fra cui il piu’ importante, era divenuto quello di esplorare il
futuro ed il passato dell’universo. La gestione del tutto era affidata ad un
computer, il quale imponeva il rispetto di ferree regole meritocratiche, pena
l’estinzione perenne da ogni possibilita’ di vita.
La sfrenata competizione scaturita dallo spionaggio
internazionale, comporto’ l’inevitabile fuga di notizie riservatissime e quindi
la plurima realizzazione di invenzioni aventi tutte lo stesso scopo. Il
brevetto della macchina del tempo non era piu’ il monopolio di una sola nazione
ma neanche delle sole forze pubbliche statali. Si appropriarono del Know How
grandi multinazionali chimiche e farmaceutiche, industrie energetiche e dei
trasporti.
Potere economico, politico e religioso furono
complici, a volte in conflitto, a volte compatti, nell’ostacolare la
rivelazione del segreto cosi’ importante.
La famiglia di Dick cambiava territorio ogni cinque
anni circa e cio’ determino’ la diffusione sempre piu’ vasta del suo falso
segreto fra la gente.
Ulteriori progressi scientifici misero a punto il
computer quantistico, fornito di un processore atto all’elaborazione di
pacchetti di particelle subatomiche. Esso era in grado di mescolare quantita’
prefissate di atomi provenienti da diverse fonti, creando creature viventi,
quali prodotti di assemblaggi o duplicazioni di due o piu’ esseri umani. Una
macchina perfetta capace di correggere qualsiasi imperfezione presente come
handicap o malattia o finanche di duplicare, triplicare o moltiplicare
all’infinito, come una sorta di clonazione digitale, un essere vivente. Grazie
ad una "time line" opportunamente gestita, era possibile esplorare il
passato e, nei limiti concessi dall’espansione cosmica, il futuro.
Si scopri che l’affermazione dei grandi fisici degli
anni trenta era suffragata da una realta’ che la dimostrava esattamente nelle
stesse linee guida. Una realta’ superiore che governa ed implica una inferiore,
un’armonia globale che trovava corrispondenza nelle ipotizzate teorie del tutto
formulate nel corso della storia della scienza. L’insieme di cui e’ composta la
materia risulto’ avere un senso compiuto, frutto di una realta’ energetica
descritta e racchiusa proprio nel mondo delle particelle subatomiche.
L’infinitamente grande era ormai spiegabile e trovava la sua completezza
nell’infinitamente piccolo.
Il momento era delicato. Personaggi eccellenti del mondo
della politica e militare, dell’alta finanza e della mafia mondiale, sempre
aggiornati sui progressi in corso, si sentirono braccati improvvisamente per le
malefatte commesse nel corso della propria vita. Essi, dopo aver posto
l’abitazione di Dick nei mirini delle armi piu’ sofisticate, provvidero ad
imbottire il suo corpo, attraverso cibi adulterati, di sensori atti ad alterare
in qualsiasi istante le sue funzioni biologiche naturali; inoltre minuscole cariche esplosive erano pronte a
renderlo un kamikaze potenziale al pari di una mina vagante nelle profondita’
del mare. Dick venne a trovarsi al centro di due grandi forze in
conflitto tra loro. Ignaro percorreva il suo tragitto con gli occhi bendati fra
i due precipizi ai fianchi del sentiero.
Nella finzione di una vita creata a sua immagine,
dimensione e somiglianza egli credette di aver generato altre due vite, due
figlioli che in realta’ erano solo
prodotti ben confezionati, scaturiti dall’elaborazione mixata di atomi
provenienti da altri individui geneticamente evoluti. Ma se la sua prole
legittima non gli apparteneva biologicamente, per contro, migliaia di vite
umane furono messe al mondo grazie ad un commercio clandestino molto redditizio
del suo seme ricercato, e per il fatto che discendeva dalla stirpe del famoso
Albert Einstein, e per il fatto che apparteneva ad una famiglia di gemelli, ed
infine per il fatto che il vaccino aveva reso il suo organismo resistente al
trattamento terapeutico speciale, ormai divenuto la chiave di accesso alla vita
del futuro. Un ultimo motivo importante per cui venne architettato il business
commerciale dei suoi spermatozoi, risiedeva nel fatto che chiunque avesse concepito una creatura
col seme di Dick, avrebbe avuto accesso privilegiato e diretto alla comunita’
esistente, come un lasciapassare permette l’ingresso in terra straniera. Tuttavia quest’operazione diede luogo alla
nascita di diverse creature imperfette per i rischi impliciti connessi alla
fecondazione assistita.
I
dirupi al centro dei quali Dick viaggiava erano i due grandi schieramenti che
si contendevano la sua proprieta’; quello
del bene, caratterizzato dal rigido rispetto della legalita’ , a volte di cieco
stampo moralistico, a volte affetto da un atteggiamento buonistico che celava
ipocrisie e contraddizioni gravi, e quello del male, posto all’esatto opposto
del precedente.
In entrambe le fazioni
esisteva chi aveva seri interessi ad
affossare la sua persona, per la paura di dover affrontare scomode e scandalose
verita’. Venivano infatti elaborate e poste in essere costanti e subdole azioni
che perpetravano il suo coinvolgimento in sfere illegali e immoralii, al fine
di escluderlo poco alla volta da qualsiasi possibilita’ di affermazione
personale e, in definitiva, di sopravvivenza.
Fu il momento in cui Dick si
trovo’ nell’assurda condizione di essere un individuo apparentemente libero di
fare e sciegliere cio’ che piu’ lo interessava ma interdetto da ogni possibile
concreto risultato. Circondato da una campana di vetro, isolato e denigrato dal
resto del mondo, privato dei piu’ elementari diritti, ostacolato ed offeso,
ridotto ad un vegetale che ha la possibilita’ di vivere solo nell’immobilismo
piu’ totale, era la contromossa di coloro che con la menzogna del passaparola
popolare e la costruzione di teoremi inesistenti, istituirono un’azione di
depistaggio, di soffocamento virtuale, di schiacciamento della sua
personalita’, per il fatto di essere rimasti imbrigliati nella rete che nel
corso della sua vita Dick aveva teso inconsapevolmente per progetti e volonta’ altrui.
La comunita’ altrimenti detta
"Paradiso" gli era sempre intorno, simulando l’epoca naturale in cui
Dick, secondo la successione logica del suo flusso temporale, avrebbe dovuto
vivere.
Il supercomputer che la
reggeva era una freccia ormai lanciata ed inarrestabile se non al suo punto
d’impatto che corrispondeva al top del volume entro cui l’universo si muoveva,
ora in fase inflattiva, poi in fase contrattiva: il Big Crunch o singolarita’
finale.
La terra, frattanto, era
minacciata dall’imminente impatto di una gigantesca meteora e da possibili
esplosioni nucleari sotterranee per le bombe sistemate dai grandi criminali del
pianeta, lungo i pozzi scavati per la ricerca petrolifera. Per questo motivo fu
volontariamente contaminata da radiazioni liberate da centrali nucleari. Cosi’
intere placche terrestri vennero a poco a poco smaterializzate e ricomposte
nell’iperspazio, opportunamente circondate da schermi trasparenti semisferici
che racchiudevano l’ossigeno necessario alla sopravvivenza. Con loro gli esseri
umani che l’abitavano, ignari della grande migrazione e in attesa, a loro
insaputa, del giudizio universale che li avrebbe ammessi alla corte degli
immortali.
I settori chiave relativi alla
comunicazione mediatica, furono informati col vincolo del giuramento, pena
l’estinzione eterna. La popolazione
subiva un controllo sociale opprimente e nulla sfuggiva al vaglio severo dell’establishment
militare.
Nel giro di due anni Dick
perse entrambi i genitori, passati a miglior vita nell’affollato club dei
virtuosi a cui erano destinate le migliori stanze dell’hotel a cinque stelle,
quale premio finale per le sofferenze vissute in terra.
Il giorno successivo il
decesso della madre, un Concord in partenza da Parigi si schianto’ pochi attimi
dopo il decollo ed il giorno successivo il decesso del padre, la tragedia delle
Twin Towers a New York segno’ l’apertura dei malanni del terzo
millennio dopo la nascita di Cristo.
Il cervello di Dick era nel
frattempo divenuto una vera antenna di trasmissione dati atta a comunicare
tutto, dai processi mentali cognitivi alle reazioni neuronali, sino alle piu’
elementari funzioni di monitoraggio ottico ed acustico. Il sistema di
filtraggio ed imbottigliamento del genere umano raggiunse livelli di
sofisticazione elevati. A seconda di crittocodici predefiniti, la gente
manifestava agli occhi di Dick la propria richiesta di ingresso nell’imbuto del
tritacarne epurativo che
inesorabile macinava tutto cio’ di vivente che i suoi occhi osservavano.
Poi giunse il momento in cui le numerose e ripetute
coincidenze che si manifestavano lo svegliarono dal torpore della vita
quotidiana. Nel suo piccolo e misero mondo Dick inciampa nella grande finzione
che lo circonda. Dubbi e curiosita’ scatenarono ricerche sulle vicende della
sua vita, a cui diede una composizione e significato profondamente diverso,
trovando un senso preciso e compiuto ad ogni banalita’ o circostanza del suo
passato.
Realizzo’ con amarezza di essere al centro di un
attacco proveniente da chiunque avesse in qualche modo a che fare con lui. Nel
grande gioco illusionista in cui era coinvolto suo malgrado, capi’
di avere avanti a se le tessere di un grande puzzle, troppo grande per la sua
insignificante esistenza.
D’improvviso tutti, nessuno escluso, contribuiscono ciascuno per propria parte,
ad ucciderlo giorno per giorno.
Rompe il suo rapporto col coniuge, pedina
opportunamente manipolata dai registi occulti dietro le quinte della sua
esistenza. Si era insinuato in lui il sospetto di aver avuto figli di
paternita’ diversa; chiude ogni rapporto di
lavoro perche’ oberato da una pressione aggressiva e paralizzante sempre
crescente. Realizza di essere supercontrollato, superprotetto, superspiato e
superostacolato.
Nel tentativo disperato di lanciare
un S.O.S. ai mezzi di comunicazione per l’assurda verita’ in cui era incappato,
stabilisce un linguaggio particolare di comunicazione col mondo che ebbe
riscontro positivo. Una sorta di trasmissione di notizie ed informazioni fra le
righe che a lungo andare si rivelo’ un arma a doppio taglio, dal momento in cui
i suoi nemici compresero le sue fonti di approvvigionamento.
Inizio’ quindi a viaggiare per
il mondo alla ricerca di nuove realta’ e contesti. Tutti coloro che sfilarono
sotto i suoi occhi vennero inclusi nel grande progetto ed a loro volta furono
incaricati di collaborare.
Ogni contesto, ogni
territorio, ogni cultura con cui veniva a contatto svelava nuove verita’ e
percorsi entro cui Dick si muoveva non solo fisicamente ma soprattutto mentalmente.
Il quadro che di volta in
volta veniva composto, distrutto e ricomposto ancora, presentava aspetti
inquietanti, inaccettabili ed incredibili al punto da fargli dubitare della sua
stessa composizione molecolare.
Con l’aiuto della macchina del
tempo si attuo’ un revisionismo storico senza precedenti che si occupo’ di
alterare i momenti piu’ ignobili appartenenti all’esistenza umana al fine di
riabilitare le iniziative
storiche repellenti al rango di scelte intelligenti.
La comunita’ raggiunse dimensioni gigantesche ed uno
statuto in fase di completamento ne regolava il funzionamento. Tuttavia al suo
interno si verificarono divergenze e fratture che ne compromisero la
credibilita’ ; l’iniziale definizione del
programma "Quantic Reality" cambio’ in "Chaos". Diverse
colonne di rivoltosi, non fedeli al giuramento prestato, agivano per proprio
conto, alcuni a favore di una giustizia meno ipocrita di quella predicata,
altri palesemente a favore di un anarchismo ove tutto era lecito e consentito.
Questa fu la conseguenza
dell’incredibile panorama che venne alla luce dal momento
in
cui gli esseri umani viventi riuscirono a mutare la propria miserabile
esistenza terrestre in quella grande
meraviglia che consisteva in una essenza energetica costituita da plasma
cosmico, non divisibile,
inespugnabile, eterna.
L’uomo scopri’ cos’era l’uomo nella sua piu’
elementare composizione, e cosi’ la
terra i pianeti, l’universo intero. Si scopri’ che il mondo terrestre
costituiva solo una delle diverse possibili realta’ che albergavano
nell’universo e fra loro essa era la meno evoluta, la piu’ dequalificata e
rozza.
Si giunse al punto in cui il mondo intero era stato
assorbito nella "comunita’", tranne Dick, che continuava a condurre
la sua vita all’interno del suo acquario.
Le essenze
energetiche eterne che fluttuavano nel vuoto cosmico, erano in grado di volta
in volta di manifestarsi nella realta’ terrestre, incarnando esseri umani che
vivevano attorno alla sua persona. Alcune fra quelle essenze, rappresentavano
l’energia vagante di personaggi eccellenti vissuti in passato. Individui che in
tempi remoti contribuirono in maniera rilevante all’evoluzione del pensiero,
con l’intento di traghettare la civilta’ terrestre in uno stato evolutivo
superiore al precedente, si manifestavano a turno al fianco di Dick, con lo
scopo di trasmettergli soluzioni importanti ai notevoli e numerosi problemi che
egli stesso era costretto ad affrontare.
Da li’, Dick
scopri’ che la realta’ del mondo non era altro che un mero capriccio di
volonta’ ultraterrene, fossero esse divinita’ o civilta’ extraevolute, le
quali, come di fronte ad un gioco da tavolo, si contendevano le varie poste
puntate sugli esseri umani, al pari di una corsa fra cavalli.
Dick rappresentava la pedina finale su cui le
scommesse erano piu’ alte e cio’ infastidiva l’ordine costituito in terra, ben
consapevole ormai di quanto accadesse nel cosmo.
Scaturi’ cosi anche l’unica verita’ che riguardava le
origini di Dick: egli fu spedito sotto
sembianze umane sul pianeta, dopo alcune vite gia’ trascorse in passato.
Apparso dal nulla come un minuscolo Big Bang esploso
da una fluttuazione quantica ai piedi di un arcobaleno. L’energia muta in
materia.
Il miracolo inspiegabile fu taciuto e la sua persona
posta sotto le osservazioni piu’ accurate, tanto da rivelare la sua vera
natura. Dick costitui’ l’anello finale di congiunzione fra la civilta’
terrestre e l’energia universale cosmica, dopo aver assolto al compito
disinfestante a cui era stato delegato in terra.
Cio’ determino’ i grandi dissapori che costituivano i
suoi ostacoli piu’ grandi nella vita terrena.
Finalmente il quadro era completo, come i grandi
pensatori fisici e filosofi attendevano da tempo.
Purtroppo Dick fu relegato al ruolo di ultimo comune
mortale prima della totale estinzione del genere umano da un mondo che sfrutto’
senza vergogna le sue prerogative, al fine di compiere il salto di qualita’
decisivo verso la conoscenza suprema.
Lo smisurato orgoglio terrestre non consentiva
l’esposizione delle sue caducita’ a livello universale e pertanto pose a Dick
l’unica possibile alternativa, cioe’ la scelta fra la morte o l’appartenenza
alla fallibile intelligenza umana.
Dalla sua comparsa sul pianeta furono date in pasto al
popolo le piu’ incredibili bugie con lo scopo di tracciare il solco dei mali
del mondo; solco tracciato sul suo
corpo. Il suo ruolo di attore nel palcoscenico della vita fu quello del
protagonista mai riconosciuto come tale, per invidia, gelosie acute, razzismo,
vendette dirette e trasversali.
Dick realizzo’ la terribile
verita’ giorno dopo giorno e quando ne ebbe la certezza matematica si scontro’
con il muro dell’omerta’ e della vergogna di chi assolutamente non desiderava
cedere il passo con un atto di umilta’.
Era una splendida giornata e
quella mattina e Dick si apprestava ad uscire di casa.
Un silenzio irreale, rotto dal
calpestio dei suoi passi, lo circondava. Nessuno all’infuori di lui era
presente in quel contesto. La citta’
deserta e immersa nel silenzio, rappresentava l’ultimo stadio della sua
presenza in quella realta’. Quel giorno tocco’ con mano cio’ che aveva supposto
ed elaborato negli anni addietro. Finalmente la bolla di ipocrisia che lo circondava
era svanita ponendolo di fronte alla piu’ cruda delle realta’: era davvero
l’ultimo ed unico essere vivente in carne ed ossa.
(La Luce Interagisce con la Materia ?)
(Siamo Fatti di Luce)
(Effetto Hall)Mario R. Zampella