mercoledì 10 febbraio 2016

LA RELIGIONE (Leggi dal Principio - Febb. 2011)


La democrazia, per sua naturale implicita definizione, garantisce la liberta' di fede, unitamente a quella di espressione. Tale principio pone in evidenza il ruolo necessariamente subordinato della religione rispetto a quello politico istituzionale, nel senso che, se da un lato e' riconosciuta la liberta' di professione di qualsiasi fede religiosa, dall'altro sono implicitamente stabiliti i confini etici entro cui essa puo' esprimersi. In altre parole, l'impianto democratico, quale rappresentante ufficiale del popolo sovrano, riconosce solo ed unicamente lo Stato laico, avulso quindi da ogni seppur minuscola influenza religiosa.
Detto principio costituisce uno fra i punti focali piu' radicali, entro cui non solo la religione trova la propria collocazione sociale ed i propri confini d'intervento ma anche tutte le forme di liberta' viste nella loro manifestazione piu' ampia.
Le regole sociali valgono per tutti gli aderenti alla convivenza civile, che siano o meno devoti ad una o l'altra divinita'.
Tuttavia e' importante riconoscere l'enorme valenza sociale che le religioni hanno rivestito nel corso dei secoli. Ad oggi miliardi di fedeli sono uniti dalla fede religiosa, entro la quale, a seconda della filosofia di pensiero, sono innestati i dogmi cardine a cui il fedele fa riferimento per la risoluzione dei propri conflitti interiori, e, non di rado, taluni di quei princìpi trovano piena corrispondenza nelle norme sociali create a garanzia della pace e della liberta' reciproca.
Per contro, l'esasperazione religiosa, espressa a volte, nel corso della storia, persino in seno ai vertici delle varie gerarchie ecclesiastiche, ha condotto a fanatismi ed integralismi che hanno praticato l'intolleranza verso gli altri. Gli anticonformisti sociali e chiunque abbia manifestato curiosita' intellettuale e critica verso i poteri religiosi costituiti, hanno subito le peggiori ingiurie, torture e finanche la morte perche' classificati come eretici, membri di sette antagoniste e/o dediti a riti di stregoneria infernale. Le piu' brillanti menti, che hanno partorito idee tutt'ora valide ed applicate, sono rimaste vittime di un oscurantismo radicale teso all'affermazione dell'ignoranza e del suo perpetuarsi. Inoltre, l'esportazione forzata del proprio concetto religioso, ritenuto verita' assoluta, ha altresi' prodotto profondi condizionamenti, confusione e distorsione mentale in culture tribali i cui riferimenti divini erano atavici e sacri.
Non viene disconosciuto il prezioso ruolo assistenziale e formativo fornito dalla religione cattolica a molte delle civilta' rurali escluse dall'evoluzione economico-culturale in atto, ma il mancato rispetto delle credenze locali altrui, provoca un'inevitabile supponenza di verita' assoluta rispetto ad altrettante verita' personali minoritarie, non per questo meno importanti per i loro fedeli.
Certo l'evoluzione culturale e' necessaria e indispensabile laddove la pratica insulsa di antichi rituali ed il rispetto di talune tradizioni davvero esecrabili, mettono a rischio l'integrita' e la salute dell'essere umano, ma, a parere di chi scrive, non e' la sostituzione dei valori divini la soluzione piu' idonea all'abbandono di tali comportamenti. Al contrario, la promozione e l'esaltazione del valore indiscusso dell'essere vivente, risulterebbe la soluzione meno ipocrita e piu' convincente.
 La scelta finale se credere e a chi, dovrebbe appartenere ad ogni individuo quale punto fermo nel rispetto del suo libero arbitrio, senza influenze, condizionamenti o persino imposizioni di sorta. Nella sua forma moderata, la religione esplica una funzione pacificante e pianificatrice, promuovendo l'amore per il prossimo, l'onesta' e la correttezza sociale in generale. Tutta la violenza attualmente espressa nel nome di una fede religiosa e' solo materia morta, nel senso che l'affermazione dispotica di un pensiero non puo' appartenere se non alla perversione mentale che ne minaccia l'imposizione con la violenza e per fini assolutamente divergenti da quelli religiosi. L'associazione a tali manifestazioni non puo' essere che di stampo sovversivo-criminale.
Ad ogni buon conto, e' importante ribadire con fermezza che il ruolo sociale della religione ha confini propri al di fuori dei quali non e' ammessa alcuna ingerenza politica in suo nome, allo scopo di perpetuare tradizioni e usi anacronistici non in linea con l'attuale evoluzione globale.
L'oscurantismo religioso ha di per se prodotto enormi danni alla visione prospettica di un mondo che, oggi, avrebbe gia' realizzato importanti conquiste sociali e culturali. L'attuale rappresentante della religione cattolica si sta adoperando senza indifferenza per l'adeguamento dei valori da sempre divulgati, alle attuali conoscenze e stili di comportamento, non senza difficolta' e ostruzionismi di vario genere e natura.



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